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Spiagge. CNA balneatori al Governo:

basta iva al 22% per noi "tira e molla da mesi, decreto turismo aiuti la categoria"

16-01-2014

Bologna, 15 gen. - Le oltre 1.800 imprese balneari dell'Emilia-Romagna attendono "dopo mesi di tira e molla" che "il Governo ponga le basi per far uscire il turismo balneare da un'incertezza normativa e amministrativa, oltre che da un fisco penalizzante, che ne compromette prospettive e competitivita'". L'appello lo lancia oggi Cna Balneatori Emilia-Romagna, che con la sua coordinatrice Elisa Muratori segnala: "Non possiamo non evidenziare che, solo per le imprese balneari, l'Iva e' al 22% anziche' al 10% come per tutte le altre imprese turistiche; che alle stesse imprese si applicano addizionali spropositate sui canoni demaniali e che le stesse sono soggette a Imu, malgrado siano affittuarie e non proprietarie delle aree, che le nuove Tasi e Tari sono calcolate sull'intera superficie oggetto di concessione, fino alla battigia".  Posto insomma che "c'e' stato e c'e' un colpevole pregiudizio ed una grave sottovalutazione economica e sociale del turismo balneare e del suo peso specifico nell'intero comparto", la Cna Balneatori regionale si augura "che il cosiddetto 'decreto turismo', piu' volte annunciato, contenga anche misure per il settore della balneazione come l'uniformita' dell'aliquota Iva" ma anche "un freno all'introduzione di addizionali regionali sui canoni ed una rimodulazione della disciplina sulla nuova Iuc, tale da renderla piu' equa e sostenibile".