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Crisi. CNA: sbloccati 1,2 mld da PA, ma non puo' bastare ecco mappa erogazioni;

Morelli: riformare patto strutturalmente

07-08-2013

Bologna, 31 lug. - Ammontano a 1,198 miliardi di euro le somme che, grazie al decreto sullo sblocco dei debiti della pubblica amministrazione, gli enti locali dell'Emilia-Romagna possono pagare alle imprese per il 2013. E' la cifra che emerge da un'indagine realizzata dal centro studi Sintesi di Venezia, su iniziativa della Cna emiliano-romagnola. Il provvedimento del Governo "fa rifiatare un po' le imprese e mette in circolo liquidita'", commenta Gabriele Morelli, segretario regionale della Cna, ma "siamo di fronte ad un intervento assolutamente parziale e provvisorio" perche' ancora "non c'e' alcuna certezza sul 2014". Quello che serve, per la Cna, e' "una riforma strutturale del Patto di stabilita' per dare la possibilita' di spendere a chi e' gia' virtuoso da anni e ha la risorse".    La prima fetta di risorse sbloccate, come spiega il report di Sintesi, riguarda i pagamenti esclusi dal Patto e dunque somme che gli enti locali avevano gia' in cassa. Di questa opportunita' hanno potuto usufruire tutte le Province della regione (56 milioni) e 299 Comuni su 327 (302 milioni), per un totale di 358 milioni sbloccati: si tratta del 91% degli enti locali, che di conseguenza si possono definire "virtuosi". Quali e dove sono? La percentuale piu' alta dei Comuni e' a Reggio Emilia (98%), seguita da Forli'-Cesena (96%), Ravenna (94%), Bologna, Modena, Parma (93%), Rimini (92%), Ferrara (85%) e Piacenza (76%). Tra le Province lo sblocco maggiore riguarda Forli'-Cesena con 18,853 milioni, mentre i Comuni che piu' hanno beneficiato del provvedimento sono quelli bolognesi con 61,579 milioni. Un'altra voce analizzata da Sintesi riguarda le anticipazioni richieste alla Cassa depositi e prestiti da parte degli enti locali privi di liquidita'. Strumento che in Emilia-Romagna ha trovato "scarso utilizzo", sottolinea il centro studi: 26 Comuni (di cui nove solo in provincia di Rimini) per 19 milioni di euro in due anni. (segue)