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Imprese Bologna. Allarme Fiom: vendono Cermet agli stranieri

e scatta sciopero con la decisione di regione, Cna e Unindustria

21-06-2013

Bologna, 21 giu. - "Vendendo l'azienda alle multinazionali si impoverisce il territorio e si mettono in discussione le prospettive di sviluppo e di occupazione". E' l'allarme, condito da un sciopero, che la Fiom-Cgil di Bologna lancia sul destino della Cermet, azienda pubblica senza fini di lucro del settore metalmeccanico specializzata nella certificazione della qualita' di prodotti e processi, con sede a Cadriano. I proprietari, cioe' la Regione Emilia-Romagna, la Cna e Unindustria, hanno deciso di avviare il processo "per selezionare un partner industriale a cui effettuare la cessione": lo si legge in una delibera della Regione dello scorso 27 maggio. E la Fiom non fa i salti di gioia. "Cose del genere succedono tra gli imprenditori privati, che vendono per fare cassa- dice il segretario della Fiom di Bologna, Giordano Fiorani- i partner pubblici dovrebbero invece valorizzare e tutelare l'impresa, che comunque sta bene e non e' in condizione emergenziale".  Nelle due ore di sciopero di oggi i lavoratori hanno chiesto "un tavolo comune" con i soci, che finora "hanno fatto lo scaricabarile a vicenda"; inoltre, che "la Regione faccia un passo indietro" prendendo in considerazione l'idea di mantenere una quota della societa'. Il timore diffusosi e' di esuberi incombenti, soprattutto qualora la nuova proprieta' avesse gia' sotto il suo controllo delle aziende "doppione" in termini di servizi e personale che potrebbero non rendere piu' necessaria la sede di Bologna. In altre parole, si prende il marchio e si lascia 'per strada' il resto. (segue)