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Crisi/Imola. Associazioni produttive: 2013 anno nerissimo nel commercio ''bagno di sangue'';

primo problema? La liquidita'

08-02-2013

Bologna, 8 feb. - Il 2013? Si annuncia anno nero, anzi nerissimo per l'economia del nuovo Circondario di Imola. A giudicare dai toni usati dalle associazioni produttive del territorio, protagoniste oggi di un'udienza conoscitiva promossa dalla Provincia di Bologna, la crisi e' tutt'altro che alle spalle. Quadro confermato dai numeri forniti dall'assessore provinciale alle Attivita' produttive, Graziano Prantoni: basti pensare che a fine 2012 erano 11.457 le imprese attive nell'area imolese, cioe' 176 in meno rispetto all'inizio dell'anno, dunque "siamo tornati ai numeri del 2003" considerando che, dal 2008, le imprese sparite sono 308. Allarmante anche il dato sui fallimenti: erano tra i 15 ed i 20 all'anno nel periodo 2002-2008 (1,5 ogni 1.000 imprese), sono saliti a 30 nel periodo 2009-2011 (2,5 ogni 1.000). Prantoni, poi, ricorda che sempre a fine 2012 erano 10.800 le persone iscritte al Centro per l'impiego imolese (su un totale provinciale di circa 80.000), un dato "cresciuto molto rispetto al passato". Infine, sulle 419 aziende passate per il Tavolo di salvaguardia istituito a Palazzo Malvezzi sono 24 quelle imolesi: va considerato, pero', che il nuovo Circondario dispone di un proprio tavolo.  "Non abbiamo piu' bisogno di promesse ma di riforme concrete", avverte Paolo Cavini, presidente di Cna Imola, altrimenti se gli imprenditori "il 2013 lo vedono negativissimo e buio, il 2014 non lo vedono neanche". Le piccole e medie imprese "vorrebbero investire ed assumere, ma per loro credito e fisco sono un vero problema", aggiunge Cavini, soffermandosi in particolare sul commercio: "E' un bagno di sangue, anche perche' ai commercianti le banche non danno nulla". (segue)