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TPL. Aziende private pronte a rompere i patti con la Regione-2-

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04-12-2012

Bologna, 22 nov. - Il sistema di trassporto pubblico locale dell'Emilia-Romagna puo' reggere a patto che si avvii un processo "vero di industrializzazione ed efficientamento", favorendo anche l'ingresso dei privati nella governance delle societa' nate dalla fusione delle aziende di trasporti cittadine.  "le imprese private sono pronte ad accettare la sfida che sta dietro alla profonda crisi del settore e a ragionare in termini di prospettive di rilancio", assicura Giovannini. "Noi siamo disposti ad investire, contribuendo al rinnovo del parco mezzi, ma incontriamo una forte resistenza da parte delle tecnostrutture pubbliche. Deve essere chiaro, pero', che noi non vogliamo sostituire il pubblico per peggiorare il servizio, ma per fare dei passi avanti", afferma Diego garavini dell'Anav. "Quello che ci preoccupa e' che qualche amministratore locale possa immaginare il rapporto con il privato come un modo per fare cassa e risilvere i proiblemi delle aziende pubbliche. Cosi', pero', non si aiuta la ripresa", avverte Alberto Armuzzi di Ancst-Legacoop.Dunque, dalla Caipet parte la richiesta dell'avvio di un confronto "di merito, fin qui mancato, sugli aspetti economici, gestionali e organizzativi del tpl" con l'obiettivo di recuperare risorse. Se non avverra' e "non ci saranno risultati concreti, allora anche la firma del patto epr la mobilita' 2013 non sara' scontata. "Anche i sindacati hanno messo le mani avanti", fa sapere Giovannini. Intanto, l'Usb dichiara una prima giornata di denuncia e informazione (domani su treni e bus). "La Regione e Tper hanno comunicato che vogliono  intervenire ancora una volta con tagli al servizio di trasporto pubblico e ulteriori aumenti delle tariffe che si  aggiungono ai  disservizi", riferisce il sindacato di base nella nota in cui annuncia la mobilitazione.