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Terremoto. CNA: ancora chiuso il 39% di aziende danneggiate

"e 41% di queste pensa di non riaprire per almeno sei mesi"
 

30-07-2012

Bologna, 28 lug. - Sono passati gia' due mesi abbondanti dal terremoto che ha colpito l'Emilia, ma il 39% delle aziende danneggiate non ha ancora riaperto l'attivita'. E' quanto emerge da un'indagine su un campione di 200 aziende, che Cna ha commissionato a Ipsos public affairs, per valutare quali siano le problematiche del post-emergenza. Le aziende danneggiate nelle Province di Modena, Reggio Emilia, Ferrara, Bologna, Mantova e Rovigo sono state tante, circa "il 55%, di cui il 13% gravemente". A quanto pare, poco piu' della meta' sono tornate al lavoro, e di quelle che non hanno ancora riaperto, "il 41% pensa di non poterlo fare prima di sei mesi, con punte di due anni e oltre". Intervistate sull'efficienza della macchina dei soccorsi e degli aiuti, poi, "il 59% delle aziende ha risposto che l'Italia non e' un paese capace di fare prevenzione". Nonostante questo, per la maggior parte una maggior efficienza si nota nel rispondere alle emergenze, e "le associazioni di categoria risultano essere i soggetti che hanno garantito piu' aiuto alle imprese".  Ma quali sono i problemi che impediscono di riprendere le attivita' produttive? Il piu' urgente sembra essere legato alla "certificazione dell'agibilita' dei locali, ma anche la velocita' di erogazione dei contributi a sostegno delle imprese e la stessa adeguatezza di questi". Alla fine dei conti, pero', gli emiliani restano comunque ottimisti, e credono in un futuro di ripresa economica. Il "73% delle aziende danneggiate pensano, infatti, che la ricostruzione potrebbe risultare addirittura un'opportunita'", tanto che in cinque anni la maggior parte degli intervistati e' convinta che "l'economia del territorio tornera' ad essere forte come prima, se non di piu'".