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Casa. Progetto CNA per abbattere gli edifici mangia-energia

incentivi in volumi e non in soldi a chi demolisce e ricostruisce
 

10-01-2012

Bologna, 10 gen. - Abbattere i vecchi edifici mangia-energia e realizzarne di nuovi eco-compatibili per ovviare al degrado dei quartieri residenziali periferici? "Il nostro e' un progetto fattibile, non il solito spot", assicura oggi il presidente della Cna Emilia-Romagna, Paolo Govoni, lanciando di fronte alla stampa una nuova ambiziosa iniziativa per ricostruire in classe A il patrimonio immobiliare regionale. Tenuto conto che il 40% di emissioni di anidride carbonica proviene dall'edilizia e che gli immobili costruiti dal dopoguerra fino al 1990 restano quelli piu' energivori, l'associazione ha costruito una 'commissione' ad hoc dedita allo studio della rigenerazione ambientale: ne fanno parte Unipol Banca per gli strumenti finanziari (il progetto si puo' autofinanziare fino al 60% ma non ci sono risorse gia' destinate), la Regione per quanto riguarda gli strumenti normativi, i professionisti di Tecnicoop (Bologna) e Studio Ti (Rimini) per le soluzioni pratiche. Se i contenuti del 'patto' Cna-Unipol-Regione verranno svelati in un convegno gia' fissato al Fiera District il 2 febbraio, l'impostazione e' una: dato che la legge regionale 6 del 2009 -quella che consente ai Comuni di abbattere e ricostruire i fabbricati obsoleti- rimane poco applicata, si sonda la strada degli incentivi volumetrici. "Tenuto conto che i due terzi degli immobili in regione contano uno-due alloggi, si possono dare incentivi di edificabilita', e non soldi, a chi decide di demolire e ampliare il fabbricato: immaginiamo contributi per la demolizione-costruzione analoghi a quelli per la ristrutturazione e col ministero ci siamo gia' sentiti", spiega il presidente di Cna Costruzioni Roberto Franchini. (segue)