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Regione. CNA suona sveglia: modello emiliano e' al capolinea

Artigiani: urge nuova 'geografia territoriale' su tre pilastri

21-09-2011

Bologna, 21 set. - Una ricerca suona il de profundis per il 'mitico' modello emiliano-romagnolo: "E' ormai giunto al capolinea", decreta l'esito dello studio affidato da Cna ad Aldo Bonomi, presidente del Consorzio Aaster di Milano. Un responso che, per gli artigiani, va subito raccolto. Occorre cambiare e cambiare in fretta, avverte la Cna decisa a suonare la sveglia alla classe politica e a "stimolare una riflessione sui processi di cambiamento e sulle modalita' attraverso cui rappresentare le piccole e medie imprese e l'artigianato nello scenario competitivo attuale". La ricerca per cui e' stato incaricato Bononi verteva sul modello emiliano-romagnolo e sulle prospettive future della regione. Ebbene, dall'indagine emerge "la necessita', non piu' rinviabile, di riqualificare il territorio e di procedere ad una riaggregazione territoriale", fa sapere l'associazione artigiana aggiungendo che "il superamento del policentrismo dovrebbe centrarsi su tre grandi piattaforme". La prima e' la via Emilia; la seconda e' quella incorniciata sotto la dicitura "Bologna Citta' Regione", la terza e' la "citta' adriatica i cui confini si disegnano tra il Delta del Po e Cattolica". Di fronte al responso della ricerca Cna non stara' con le mani in mano e intende rimodellare l'organizzazione territoriale della rappresentanza degli interessi economici, partendo dalle comunita' e da qui ragionare del nuovo modello emiliano-romagnolo. E dunque, come si spiega in una nota: guardare oltre il policentrismo per puntare allo sviluppo d'area vasta, di piattaforme produttive, di un modello non centralizzato di organizzazione e governance territoriale in base ai nuovi scenari delle tre aree. (segue)