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Welfare. CNA si candida: fatelo fare a imprese responsabili – 2-

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07-10-2011

Bologna, 7 ott. - Se il mercato e' fermo, se serve piu' occupazione femminile, allora c'e' una sfida che si puo' cogliere, magari guardando ai 'vicini di casa', aggiunge Golfarelli. In Francia per esempio, e' stata creata una agevolazione fiscale specifica sui servizi alle persone di oltre il 50% e un sistema di voucher che ha anche ridotto il lavoro nero. I datori di lavoro sono i privati che impiegano 1,7 milioni di salariati pari all'86% dei servizi a domicilio di quel paese e nel sistema ci sono imprese convenzionate prenotabili a distanza e spesso connesse a sistemi mutualistici. "E' un sistema sul quale vorremmo impegnarci, ecco perche' firmeremo un protocollo di intenti che vorremmo condividere con altre associazioni", conclude Golfarelli. Accanto a lei, al convegno, c'e' la deputata Pd Livia Turco, (ed ex ministro alla Sanita') che dice di "condividere tutto quanto dice Golfarelli". Per la parlamentare serve un nuovo rapporto pubblico-privato, "vanno svecchiate" entrambe le scuole di pensiero sulla sussidiarieta': quella che lascia tutto al terzo settore e quella che vede il privato "come un pericoloso colonizzatore" e il suo ingresso nel welfare "come alto tradimento". Pur non volendo accettare "il massacro delle politiche sociali che si sta facendo", per la deputata bisogna "guardare alla crisi come un'occasione per innovare". Ora, e' vero che nella legge 328 ("Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali") non c'era la possibilita' di aprire alle imprese come propone oggi Cna, ma e' anche vero, aggiunge Turco, che oggi le forze economiche nel welfare ci devono essere. "Fosse per me- conclude- ermetterei che il Fondo per le politiche sociali fosse cofinanziato dai privati, che verrebbero poi coinvolti in una progettazione comune". Ma subito "servirebbe una legge integrativa alla 328 per regolare il mercato del sociale".