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Welfare. CNA si candida: fatelo fare a imprese responsabili

Golfarelli: piu' servizi? servono regole e agevolazioni fiscali

07-10-2011

Bologna, 7 ott. - Cna chiede di aprire il 'mercato' del welfare e si candida a lavorarci. Con un protocollo di intenti gia' in tasca, da sottoporre alle altre associazioni. Per creare assieme una risposta ai bisogni delle famiglie, per fare economia e anche per diminuire il lavoro nero. "Bisogna aprire il welfare a imprese responsabili, sociali e non, che accettino un mercato regolato, con una potente iniezione di agevolazioni fiscali e buoni servizio legati alla non autosufficienza". Lo dice stamane al convegno "Bisogni delle famiglie, caregiver e servizi alla persona: una sfida sociale e imprenditoriale", Lalla Golfarelli, responsabile divisione politiche sociali di Cna Emilia-Romagna. Nel suo lungo intervento, Golfarelli chiama in causa i tagli nazionali alla spesa sanitaria e alle agevolazioni fiscali, le stime delle badanti in Emilia-Romagna (123.000) spesso sottopagate o in nero, il fatto che la spesa per la domiciliarita' aiutata dal Fondo per la non autosufficienza, seppur aumentata, e' solo la meta' del costo per gestire le strutture residenziali protette. Ma il pubblico non puo' fare di piu', aggiunge Golfarelli, e la popolazione anziana continua a crescere. Basta pensare che gli assegni di cura e il contributo per le assistenti familiari riguardano circa 30.000 famiglie in Emilia-Romagna e che l'accompagnamento gia' oggi va a 93.000 ultrasessantacinquenni. Intanto la crisi morde, le famiglie fanno fatica e c'e' il rischio che si diminuiscano servizi e agevolazioni. Ecco perche' per Cna sarebbe utile se le politiche pubbliche, oltre a lavorare sull'accreditamento, "diventassero lievito di un'offerta articolata e qualificata di servizi alla persona", cosa che la stessa Cna si sente pronta a fare.(segue)