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Imprese. Business in Serbia, 'lezione' per 100 a Bologna

CNA, Regione e Unicredit illustrano come e perche' ci sono chance

07-11-2011

Bologna, 7 nov. - Incentivi governativi (fino al 25% di finanziamenti a fondo perduto) e agevolazioni fiscali; strumenti creditizi e di consulenza garantiti dalla presenza sul posto di un operatore bancario italiano e chance di accesso dalla Serbia a mercati ad alta crescita, quello russo in testa. Sono alcuni dei principali aspetti d'interesse del mercato serbo per le imprese emiliano-romagnole. Quello balcanico e' un paese in cui l'economia nel 2010 e' cresciuta dell'1,5% in termini di Pil e dove e' forte l'incremento dell'export italiano, arrivato nei primi sette mesi del 2010 a toccare i 687 milioni di euro, contro i 519 dello stesso periodo 2009. Dunque, quello serbo e' un mercato dai forti tassi di crescita le cui opportunita' sono state illustrate oggi pomeriggio nell'incontro organizzato a Bologna da Cna Emilia-Romagna e Regione, con Pragmata, Naxta e Unicredit alla presenza di oltre 100 imprenditori; c'era anche Milan Jankovic, presidente della Camera di commercio di Belgrado. Quello serbo, ha evidenziato Paolo Govoni, presidente di Cna Emilia-Romagna, e' un orizzonte "molto importante, sia come mercato di sbocco di per se', sia per la posizione strategica occupata dalla Serbia". L'export verso i Balcani dice le imprese italiane seconde solo a quelle della Germania. Inoltre, la Serbia e' il crocevia verso i mercati dell'ex Urss, il sud-est Europa, il medio oriente. Govoni non dimentica di citare gli accordi di libero scambio con la Russia che consentono alle imprese presenti in Serbia di collocare i loro prodotti in un mercato privo di dazi. "Grazie ai regimi doganali privilegiati che la legano sia al mercato russo, sia a quello dell'Unione europea", la Serbia e' "cerniera del commercio internazionale con la Russia", ha riassunto il numero uno regionale della Cna. (segue)