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Agricoltura. burocrazia e costi doppi per frantoi artigiani

da Rimini CNA lancia l'allarme: attivita' a rischio in Emilia-R.

04-08-2011

Bologna, 3 ago. - No alla burocrazia e ai costi doppi per le sole imprese artigiane. Questo il motivo del ricorso al Consiglio di Stato di Cna alimentare per sottolineare e denunciare la disparita' di trattamento tra frantoi agricoli e artigiani prevista dal Decreto del ministero delle Politiche agricole 8077/2009. Un provvedimento che stanno subendo anche i frantoi artigiani dell'Emilia-Romagna, come spiega Giovanni Bucci, di Cna alimentare di Rimini: "La burocrazia ha fatto aumentare i costi della gestione in maniera considerevole, se poi consideriamo la forte concorrenza di oli di dubbia qualita' provenienti da paesi extracomunitari o comunitari come Spagna e Grecia, allora si corre il rischio di far scomparire alcune realta' artigiane che hanno contribuito per anni alla tutela della produzione di olio extravergine di oliva come eccellenza del territorio". Secondo Cna Alimentare, infatti, i frantoi artigiani che lavorano e trasformano olive di terzi produttori, per poi rivendere l'olio sul mercato, hanno dimensioni sostanzialmente identiche, se non inferiori, e operano sullo stesso mercato dei frantoi agricoli che lavorano le proprie olive. Ma oggi c'e' "l'assurda ed illogica situazione per la quale una piccola azienda frantoiana, iscritta nel registro delle imprese come artigiana, deve organizzare al proprio interno la gestione dell'inserimento dati nel sistema informatico del Sian esattamente come i grandi confezionatori e importatori di olio di oliva che operano sui mercati internazionali, fra l'altro dedicando allo scopo una persona ad hoc". E' questo che comporta "enormi costi rispetto alle dimensioni aziendali, costi che non gravano assolutamente su un'identica impresa, se non maggiore, iscritta pero' come agricola".