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Federalismo. CNA: piace a imprenditori, ma senza nuove tasse -3-

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30-05-2011

Bologna, 30 mag. - C'e' un altro elemento che emerge dal sondaggio: nella percezione negativa di alcuni aspetti della riforma federale avviata, pesano alcune aspettative tradite e la carenza di fiducia e di scarsa affidabilita' "verso chi ha scritto queste regole". C'era molta attesa per un cambiamento radicale che puntasse a ridurre gli sprechi e riequilibrare i conti, operando, ad esempio, un taglio netto di alcuni livelli istituzionali. Cosi' non e' stato; anzi negli ultimi anni sono nate nuove Province ed ha continuato a crescere la spesa corrente centrale. I conti, dicono gli imprenditori, non possono essere sanati andando sempre nelle tasche di famiglie e imprese. Da qui lo scetticismo (almeno due imprenditori su tre) manifestato. "Quanto emerso dal sondaggio- spiega Gabriele Morelli, segretario di Cna Emilia-Romagna - dimostra come le aspettative degli imprenditori verso il federalismo siano alte. Il notevole residuo fiscale prodotto in questa regione da cittadini e imprese lasciava ben sperare in una maggiore dotazione e disponibilita' di risorse per sostenere le politiche di sviluppo e contenere o ridurre la pressione fiscale". La strada, per la Cna, e' quella di puntare al federalismo differenziato "consentendo- prosegue Morelli- alle Regioni che sono in grado di farlo e vogliono farlo, di poter gestire ulteriori competenze". Questa soluzione "avvicinerebbe le Regioni con sufficienti risorse e capacita' gestionali, all'assetto istituzionale delle Regioni a Statuto speciale".