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Energia Ravenna. "A rischio centinaia di posti di lavoro".

Associazioni imprese fanno appello a politica per il fotovoltaico

06-04-2011

Ravenna, 6 apr. - Con lo stop del Governo su green economy e sul fotovoltaico, "sono centinaia i posti di lavoro a rischio nella sola Provincia di Ravenna, con imprese costrette a bloccare investimenti, assunzioni e a subire danni economici rilevanti e gia' oggi evidenti". E' questo, per il tavolo delle associazioni imprenditoriali di Ravenna (Agci, Cna, Confapi, Confcommercio, Confartigianato, Confcooperative, Cia, Confesercenti, Confindustria, Copagri, Coldiretti, Legacoop Ravenna e Unione provinciale agricoltori), l'effetto del decreto legislativo del 3 marzo scorso del Consiglio dei ministri sulle energie da fonti rinnovabili. Senza contare la "mistificazione della realta' in atto", con i "dati economici falsi sulle rinnovabili che stanno creando un clima avverso alle energie verdi", aggiunge Graziano Parenti, coordinatore del tavolo, che oggi ha inviato un documento-appello a nome di tutte le associazioni al prefetto di Ravenna, Bruno Corda, ai parlamentari locali Vidmer Mercatali e Gabriele Albonetti, al presidente della Camera di commercio Gianfraco Bessi, al presidente della Provincia Francesco Giangrandi e a tutti i sindaci della provincia di Ravenna. Le aziende del fotovoltaico, si legge nella nota, hanno programmato i loro investimenti e le assunzioni di personale basandosi su una legge dello Stato e oggi, con il decreto, "l'orizzonte e' ridotto a poche settimane, e solo chi riuscira' a finire le opere e a collegarle alle rete entro il 31 maggio prossimo avra' la sicurezza degli incentivi". Ecco perche' chiedono alle forze politiche, alle istituzioni, ai parlamentari e al Governo di impegnarsi per confermare gli incentivi almeno per la realizzazione dei progetti per cui e' stata presentata l'autorizzazione, per quelli in esecuzione o non allacciabili entro il 31 maggio. Serve anche una politica di sostegno equilibrata, che preveda una riduzione degli incentivi graduale e proporzionata al calo dei costi di installazione con una particolare cura per i piccoli impianti e misure certe e condivise, conclude la nota.