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Carburanti. Autotrasportatori CNA: aumenti inaccettabili.

FITA: gasolio +16% in un anno, aziende strangolate

15-03-2011

Bologna, 3 mar. - Gli autotrasportatori della Fita-Cna dell'Emilia-Romagna dicono "basta al doppio regime secondo il quale, quando il costo del petrolio aumenta, l'adeguamento del costo del gasolio e' immediato, mentre, quando il costo cala, il prezzo rimane sostanzialmente invariato". E chiedono "una commissione di verifica che accerti l'esistenza o meno di fenomeni meramente speculativi sul costo del gasolio". Anche perche' quello applicato oggi da Eni sui prezzi di benzina e gasolio, sottolinea l'associazione di categoria in una nota, "e' il quarto aumento consecutivo nel giro di due settimane. L'aumento piu' importante riguarda proprio il prezzo del gasolio (+0,8 centesimi)". E "quest'ultimo incremento va ad aggiungersi ai precedenti che hanno determinato un aumento del gasolio del 16% rispetto ad un anno fa e del 26% negli ultimi due anni". Percio' Cna-Fita Emilia Romagna lancia un grido d'allarme: "Se da una parte aumenta il costo del gasolio, che rispetto ai costi aziendali di un'impresa di trasporto ha un'incidenza del 30%- spiega Cinzia Franchini, presidente regionale dell'associazione- e contemporaneamente la committenza aumenta i tempi di pagamento, le imprese di trasporto non hanno prospettive e, dopo anni di bilanci magri, rischiano di venire strangolate da questa pericolosa dinamica". Anche le difficolta' di accesso al credito hanno un peso determinante, in questa fase di emergenza. "A questi prezzi- sottolinea la Cna- non si e' arrivati nemmeno quando il petrolio si trovava a 147 dollari al barile nel 2008. Oggi il petrolio si trova a quota 102 dollari al barile, ma, anche considerando la rivalutazione del dollaro sull'euro, non ci si avvicina neanche lontanamente ai livelli registrati tre anni fa". (segue)