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Crisi. Artigianato a Errani: pagare le imprese più in fretta -2-

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15-02-2011

Bologna, 15 feb. - "Il sistema del credito cooperativo- rivendica Magagni- si e' immolato in questo periodo di crisi: sostenere un certo tipo di imprenditoria e' stato difficile e paghiamo dal punto di vista delle sofferenze, che sono cresciute". Il problema delle imprese e' sempre lo stesso, il peggioramento della liquidita' aziendale, determinato dal ritardo nei pagamenti dei clienti (70 giorni mediamente dai privati oltre 90 giorni dalla pubblica amministrazione), ma anche da un aumento degli insoluti: il 24,3% delle 900 aziende sondate da Confartigianato segnala un aumento dei crediti non riscossi, con punte del 32,9% per le imprese edili e del 30,8% per quelle dei servizi alla persona, tra i settori ancora in affanno. Per loro infatti, come per le aziende dell'edilizia, la fine del tunnel appare ancora piuttosto lontana. Il 46% delle imprese emiliano-romagnole dichiara di trovarsi ancora nel bel mezzo della crisi, anche se la quota si e' ridotta dall'ultima rilevazione. Il 41%, infatti, sente di aver superato il momento peggiore. Valori tutto sommato positivi per il manifatturiero (per il primo semestre del 2011 e' prevista una flebile crescita dei principali indicatori), anche se le performance migliori si registrano nei comparti dell'alimentare, della chimica, plastica, vetro, carta, elettronica, meccanica, mobili e legno. Il comparto moda si conferma, invece, uno dei piu' fragili, mentre nel campo dei servizi alle imprese le prospettive per la prima parte del 2011 sono buone (domanda +0,7% e volume d'affari +0,8%). Sul fronte dell'occupazione, dopo una perdita di posti di lavoro dell'1,9%, per il primo semestre di quest'anno si prevede una frenata con un calo limitato allo 0,1%. "Qualche misura ulteriore dovra' essere messa in campo- sollecita Granelli- sia sul credito che a sostegno dell'export".