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Crisi. Artigianato a Errani: pagare le imprese più in fretta

e rilancio edilizia "con mini-opere contro dissesto territorio"

15-02-2011

Bologna, 15 feb. - I segnali di ripresa, in effetti piuttosto lievi, non bastano a risollevare l'artigianato emiliano-romagnolo, che naviga ancora in acque piuttosto agitate. Il 2010 si e' chiuso con una leggera flessione di produzione e fatturato (-0,3%) e un piccolo incremento delle esportazioni (+0,3%), mentre il primo semestre del 2011 non promette decisi passi in avanti: la crescita prevista si fermera' sotto la soglia dell'1%. E' quanto emerge dall'indagine congiunturale presentata oggi da Confartigianato Emilia-Romagna. In questo contesto di generale difficolta', l'edilizia paga il prezzo piu' alto, frenando il processo di recupero dell'intero sistema economico regionale: nel secondo semestre 2010 la domanda e' calata di un ulteriore 1,3%, il fatturato e' sceso dello 0,7% e l'occupazione fa segnare un -2,3%. Per i prossimi sei mesi e' attesa un'inversione di tendenza, ma con percentuali anche in questo caso inferiori all'1%. Per questo, Confartigianato chiede alla Regione di intervenire, favorendo, per esempio, l'accorciamento dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni. Il suggerimento del presidente di Confartigianato Marco Granelli al governatore Vasco Errani e' di seguire l'esempio del collega lombardo Roberto Formigoni, che si e' impegnato a portare da 90 a 60 giorni a partire dal 2013 i pagamenti alle imprese dell'edilizia e della sanita'. Poi, e' il secondo suggerimento, piu' che procedere sulle grandi opere, si potrebbe procedere con opere di piccola entita', ma mirate a contrastare il dissesto idrogeologico del territorio. "Se non riparte l'edilizia, la situazione si fa drammatica, soprattutto per l'artigianato", ammette Giulio Magagni, presidente della Federazione delle banche di credito cooperativo. (segue)