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Anziani. 45% pensionati artigiani non arriva a fine mese -2-

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14-12-2010

Bologna, 14 dic. - A rimanere stabile in questi ultimi dieci anni e' il senso di insicurezza e di paura della criminalita': se nel 2000 coinvolgeva il 54% della popolazione anziana, oggi la quota si attesta intorno al 56%. Solo il 30% degli anziani pero' (contro il 35% della media della popolazione) ritiene gli immigrati responsabili dell'aumento dell'insicurezza nelle citta'. Molto probabilmente preoccupano di piu' i portafogli leggeri: il 42% deve fare i conti con pensioni mensili al di sotto di 535 euro. Accanto alla condizione economica, ci sono anche quelle di salute, assistenza e sanita' e qualita' della vita. "Il welfare non si tocca" dicono i pensionati artigiani dell'Emilia-Romagna. Tra loro e' in calo (meno della meta') chi ritiene superato l'intervento dello Stato nei servizi pubblici. Nella sanita' c'e' una frenata della spinta privatistica: se, nel 2000 poco piu' del 50% dei pensionati riteneva che le prestazioni sanitarie dovessero essere pubbliche, oggi la quota tra gli ex artigiani e' volata all'81%. "Ci sono forti preoccupazioni sulla qualita' del welfare nei prossimi anni- spiega Beatrice Tragni, segretario regionale di Cna Pensionati- e riguardano le risorse di cui le Regioni potranno disporre. Il Fondo nazionale sanitario non e' stato ancora ripartito tra le Regioni, ma dalla Finanziaria sappiamo che non ci sara' la prevista crescita del 2,5% come definito dal patto per la salute siglato col Governo. Se a cio' aggiungiamo l'azzeramento del Fondo nazionale per l'autosufficienza, non c'e' da stare allegri perche' le risorse di cui disporre, non sono sicuramente sufficienti a coprire il fabbisogno e la qualita' dei servizi ai cittadini, quelli anziani in particolare". (segue)