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Imprese Rimini. CNA: piu' azioni pubbliche anti-debolezza

Vitali: basta pensare solo al turismo; Gamberini: banche aiutino

01-12-2010

Rimini, 1 dic. - "Contesti imprenditoriali che presentano una debolezza strutturale in termini di innovazione come la provincia di Rimini richiedono azioni a livello locale che supportino l'adattamento tecnologico". Questo il monito che la Cna riminese lancia oggi alla presentazione di "Persone, imprese, innovazione nella provincia di Rimini", il quarto volume pubblicato dall'organizzazione per seguire l'andamento del progetto "Innovation community-Imprese e futuro", al suo secondo anno. Nel primo anno l'intenzione di Cna e dei suoi partner e' stata quella di porre le basi dello sviluppo tecnologico (sostegno allo start up, fondo per l'innovazione, progetti di rete nel trasporto pubblico e nel settore macchine alimentari) e dell'imprenditoria locale, quest'anno si procede verso una crescita selettiva della "community" e dei servizi di qualita' erogati alle imprese. Nel corso dei lavori il presidente della Provincia, Stefano Vitali, ha ribadito la ricetta per contribuire a far uscire le 35 mila piccole e medie imprese locali dalla crisi: "Il nostro gap e' stato quello di considerare l'economia del territorio esclusivamente basata sul turismo, mentre il comparto non turistico e' una prateria aperta. Pensiamo ora alla semplificazione da cui, anche a livello regionale, non si prescinde". A richiamare il ruolo dei tecnopoli, una rete regionale da 246 milioni di euro e 2.000 ricercatori, e' stato anche il vice sindaco Antonio Gamberini: "La collaborazione con l'Universita' non e' ancora bene organizzata. Siamo un'economia prevalentemente turistica, c'e' un 30-35% non turistico che e' decisivo". Con l'aiuto delle banche, si spera: "Puliamo le lenti al sistema del credito, che deve assumersi le sue responsabilita' oggi piu' che mai".