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Crisi. CNA: giusto allargare gli ammortizzatori sociali

    

01-10-2010

Bologna, 30 set. - Giusto allargare gli ammortizzatori sociali anche a chi non e' lavoratore dipendente. Ma bisogna fare di piu', ad esempio "creando una nuova capacita' di regia da parte del pubblico, che dovrebbe esprimersi in termini di pianificazione, indirizzo e accreditamento degli investimenti privati, ritraendosi dalla gestione diretta". Gabriele Morelli, segretario della Cna dell'Emilia-Romagna, raccoglie e rilancia l'idea del presidente dell'Assemblea regionale Matteo Richetti che ha proposto di allargare anche ai precari e ai giovani senza lavoro la cassa integrazione. Si tratta di un "aspetto importante per il nostro Paese", riflette Morelli. I mutamenti sociali che sono ormai una realta', spiega, "impongono di saper costruire nuove risposte". Il lavoro autonomo, per esempio, e' cresciuto, ma non altrettanto il welfare che dovrebbe guardare anche a questa larga parte della popolazione. In generale, per Cna, servono vaste riforme strutturali che vadano dalla rimodulazione della spesa, all'implementazione di un vero federalismo fiscale. L'Italia, poi, deve fare i conti con un pesante debito pubblico e si trova costretta a ridimensionare la spesa pubblica "anche se dai dati non risulta certo superiore alla media europea". La Cna, che ha evidenziato i "limiti" e le "iniquita'" della manovra del Governo, torna poi sul sistema di "welfare forte" dell'Emilia-Romagna, cosa "che ha permesso di sostenere lo sviluppo economico della regione, ma che oggi rischia di essere non piu' adeguato alle nuove sfide". Per Morelli, insomma, bisogna coinvolgere i privati. "L'esperienza dimostra che puo' produrre maggiore responsabilita' sociale e iniziativa nell'impresa, accanto a un reale contenimento dei costi per il pubblico e alla salvaguardia complessiva della quantita' e della qualita' dell'offerta di servizi".