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Crisi. Costruttori: urgono opere subito cantierabili

con edilizia sociale abitativa e demolizione di immobili insicuri

17-02-2010

Bologna, 16 feb. - Piu' opere pubbliche e piu' edilizia sociale, lotta all'abusivismo e incentivi a ricerca e innovazione. Sono alcune delle richieste che i costruttori dell'Emilia-Romagna faranno al nuovo 'parlamentino' regionale e alla sua giunta. Secondo le associazioni, infatti, che insieme hanno presentato questa mattina nella sede di Unioncamere il rapporto congiunturale sull'industria delle costruzioni, data la crisi 'nera', la Regione "puo' (e deve) intervenire in modo rilevante puntando sul ruolo anticiclico del settore". Ma cosa chiedono i costruttori? Prima di tutto di rimettere in moto il comparto con opere pubbliche immediatamente cantierabili, con edilizia sociale abitativa, con un piano straordinario di demolizione e ricostruzione degli immobili carenti in termini di sicurezza e risparmio energetico. Carlo Zini, presidente dell'Associazione costruttori di Legacoop, si chiede infatti: "Perche' non si pensa mai alla rottamazione delle case?". E ricorda che "ci troviamo in una regione sismica...Poi si danno le colpe solo ai costruttori, ma ci sono altre parti in causa, su tutti gli amministratori". Secondo i costruttori, serve anche una valorizzazione "reale" delle imprese che innovano. E di quelle in regola, perche', come ricorda Francesco Montanari, vicepresidente Ance regionale, "l'abusivismo, cresciuto negli anni in un contesto politico-amministrativo che si e' girato dall'altra parte, e' oggi il primo nemico da battere".
I costruttori, oltre a chiedere a gran voce meno burocrazia, "che fa solo perdere tempo", pensano che la Regione Emilia-Romagna dovrebbe aiutare le piccole e medie imprese nel difficile rapporto con le banche. Come sottolinea Roberto Franchini di Cna, "il credito ormai inesistente blocca il settore". E il problema non riguarda certo solo le aziende: "I mutui concessi per l'acquisto di abitazioni sono in netto calo". Come dire, la gente fatica a comprare nuove case.(SEGUE)