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Crisi/Bologna. CNA: si attenua, ma non per la meccanica 115 aziende sparite da 2008 a 2009;

credito resta la nota dolente

10-11-2009

Bologna, 9 nov. - Molte imprese artigiane della provincia di Bologna cominciano a rialzare la testa, ma la crisi non e' ancora finita e il settore della meccanica e' uno di quelli messi peggio, con 115 aziende che dal 2008 al 2009 sono sparite dal mercato. Questo il dato che emerge dalla terza rilevazione annuale (ottobre 2009) del "Termometro della crisi", indagine condotta da Cna Bologna su un campione di 800 aziende artigianali, rappresentative delle 16.000 iscritte alla Confederazione artigiana che chiede subito alle istituzioni e alle fondazioni del territorio un fondo anticrisi per supportare le 560 imprese che allo stato attuale mostrano le difficolta'  maggiori. I risultati dell'indagine, presentati questa mattina a Bologna da Loretta Ghelfi, segretario Cna Bologna, e da Massimo Ferrante, direttore della Cna, parlano di una forte polarizzazione tra aziende che, avendo subito solo in parte l'impatto della crisi, mostrano gia' segnali di ripresa e aziende piu' esposte che invece segnano forti ritardi.  Soluzioni in vista? "Accorparsi, fondersi- dice Ghelfi- il 18 novembre a Villa Cicogna (San Lazzaro) organizzeremo un meeting aperto a 70 aziende interessate a mettersi in rete. In molte circostanze- continua- questa opportunita' rappresenta l'unica ancora di salvezza e, talora, una concreta prospettiva di rilancio". Nel frattempo, comunque, diminuiscono le previsioni negative su fatturato, occupazione e investimenti: se ad aprile il 74% delle imprese si aspettava una riduzione del fatturato nei successivi tre mesi, la percentuale e' scesa adesso al 65%; stesso trend per l'occupazione, che dovrebbe rimanere stabile per il 70% degli intervistati (60% ad aprile). (SEGUE)