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Fiera Bologna. aumento capitale, bivio privati: sì o... -2-

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12-05-2009

Bologna, 12 mag. - Gli azionisti privati potrebbero andare alla rottura (ad un prezzo molto alto dal punto di vista patrimoniale) o prendere tempo, dare il via libera all'aumento per poi decidere, semmai, di cedere in secondo momento le proprie quote a chi fosse interessato ad acquistarle. Come il gruppo francese Gl Events, che dopo essere entrato nell'azionariato grazie all'acquisizione di Promotor ed essersi rafforzato con l'acquisto delle quote di Cna, potrebbe continuare la sua mini-scalata al capitale dell'expo proprio per non vedere deprezzato il proprio investimento. Tra l'altro, i francesi potrebbero essere disponibili anche a coprire le quote di aumento di capitale rimaste eventualmente inoptate (molti sperano nella disponibilita' della Camera di commercio). In ogni caso, l'approvazione da parte dei soci dell'aumento di capitale potrebbe arrivare senza intoppi, anche se questo non implica l'adesione degli azionisti che avranno qualche mese di tempo per formalizzare l'adesione o decidere di non partecipare all'operazione. Di sicuro, qualcuno domani fara' sentire il proprio dissenso per la mancata apertura sullo spin off (sostenuto dalla maggior parte dei privati), magari arrivando ad una vera e propria frattura.     La Fiera si avvia anche a chiudere il bilancio 2008. La perdita prevista si aggira attorno i cinque milioni di euro, tre per la sola capogruppo. Il fatturato dovrebbe attestarsi sui 130 milioni di euro (contro i 128 del 2007). Per il 2009, anche in virtu' della ciclicita' di alcuni eventi importanti (come Eima, il salone delle macchine agricole divenuto biennale), si prevede a budget un fatturato sui 120 milioni. A consuntivo 2007 la Fiera conta su 240 milioni di attivo patrimoniale (155 milioni di immobilizzazioni materiali). L'indebitamento attualmente si aggira sui 97 milioni di euro.