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Imprese. CNA: pmi sono motore europeo, ma troppo... -2-

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12-05-2009

Bologna, 11 mag. - I provvedimenti di incentivazione europei riguardano innovazione e ricerca, dunque il deficit "e' stato particolarmente pesante soprattutto per le Pmi italiane, comparativamente piu' piccole dimensionalmente rispetto a quelle degli altri Paesi europei", spiega ancora Galassi. Dunque Cna crede sia fondamentale un rilancio dei programmi di cooperazione tra le imprese, di scambio tra le organizzazioni intermerdiarie e di collegamento in rete dei servizi di sostegno alle Pmi. Per loro "e' essenziale che la politica europea di tutela della concorrenza salvaguardi le differenze dimensionali delle piccole imprese, spesso invece duramente penalizzate da regole che presuppongono mercati ed organizzazioni molto complesse, adatte solo alle strutture imprenditoriali piu' grandi".    Una prima svolta e' arrivata con l'iniziativa europea "Small business act", volta a rilanciare e sostenere lo sviluppo delle Pmi creando un ambiente realmente favorevole alla loro attivita', "una politica che non deve limitarsi a intervenire nei periodi di difficolta' economiche, quando gli ambienti politici riscoprono la capacita' delle Pmi di riassorbire il deficit occupazionale e contenere le statistiche sulla disoccupazione, bensi' diventare una politica matura, in grado di sostenere a lungo termine la loro competitivita'", spiega ancora Galassi. Piuttosto, dai principi della Small business act "e' possibile ricavare nuova linfa per ridurre la pressione fiscale e migliorare l'ambiente competitivo per le Pmi".