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Sanita'. Parmigiano, nei caseifici stop a lesioni da 'forma'

nuove regole per chi lavora nelle aziende del consorzio

27-03-2009

Parma, 26 mar. - Strappi, lesioni articolari e muscolari, problemi vertebrali. Sono tra le conseguenze fisiche a cui vanno incontro i 600 lavoratori impegnati nei 177 caseifici presenti a Parma e provincia. Una forma di formaggio di Parmigiano Reggiano pesa dai 30 ai 40 chilogrammi, poi ci sono i bidoni di latte da spostare, la massa caseosa da girare e sollevare fino al carico sugli autocarri. Movimenti che possono generare sindromi acute, quindi degenare in croniche e portare anche all'invalidita'. Consorzio del Parmigiano Reggiano, Confcooperative di Parma, Upi, Gruppo imprese artigiane, associazione Casari della Cna e Ausl hanno cosi' deciso di sottoscrivere un protocollo di intesa per "tendere nel tempo a ridurre, se non eliminare, le operazioni maggiormente sovraccaricanti per i lavoratori". Si tratta di sette schede legate alla varie fasi del ciclo produttivo dove per ogni elemento di rischio vengono proposte le soluzioni su cui il tavolo tecnico ha concordato la realizzabilita'. "Tutto senza andare a inficiare sull'artigianalita' del prodotto", tiene a precisare il presidente del Consorzio Stefano Cavazzini. Due in particolare gli aspetti di cui tener conto, precisa Gianluca Pirondi, direttore del dipartimento di sanita' pubblica dell'Ausl di Parma: "Il primo, fondamentale e prioritario, riguarda la salute dei lavoratori, l'altro e' di natura economica, perche' le malattie hanno un costo sia per le aziende, nel momento in cui il dipendente si ammala e deve stare a casa, che per il sistema sanitario nazionale". Da qui l'importanza della prevenzione. Il protocollo, infatti, e' volto a mitigare l'impatto dei pesi sui casari attraverso correttivi tecnici e a tal fine prevede specifici corsi di formazione per gli impresari e i dipendenti. L'opera di vigilanza nei caseifici sara' effettuata dall'Ausl. Il protocollo, oltre che per Parma e provincia, vale anche per i caseifici presenti a Piacenza, Reggio Emilia e Modena e aderenti al Consorzio del Parmigiano Reggiano.