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Crisi/Bologna. Made in iIaly in calo, ma occupazione... -3-

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17-03-2009

Bologna, 16 mar. - Sangalli e Raisi, prima di partecipare al convegno, anticipano le proprie impressioni. Bologna e' ancora un'isola felice? Per Sangalli, ex numero uno della Camera di Commercio, meglio dire che "non piange come gli altri". Se la struttura economica piu' solida di questo territorio permette di reagire meglio che altrove, "non ci si puo' addormentare sugli allori". E comunque, di fronte a scenari come quello ipotizzato per la meccanica, se anche "spero che i risultati non siano cosi' draconiani", per Sangalli e' inevitabile aspettarsi una "riorganizzazione e ristrutturazione dei sistemi produttivi", perche' "da una crisi non si esce uguali a prima". Sulla necessita' di una convergenza bipartisan nel dare le risposte necessarie, il parlamentare del Pd sottolinea che con una crisi come quella attuale, che richiede "risposte globali da parte di tutti i Governi, che e' necessario un dialogo a livello nazionale e' il minimo che si possa dire", e serve fare "tutto cio' che e' possibile per cercare strade comuni". Certo non aiutano, da questo punto di vista, le misure straordinarie che il Governo ha adottato per Roma e Catania: "Stranezze che non si spiegano- commenta Sangalli- se non con un modo miope di gestire queste cose". Raisi, intanto, ricorda i finanziamenti che il Governo ha stanziato per sostenere la cassa integrazione. Vero che le piccole e medie imprese non possono farsene molto (colpa di un "sistema di ammortizzatori sociali che premia le grandi"), ma queste "se la prendano con Confindustria e sindacati che li hanno chiesti". E proposte come quella sull'Irap? Per Raisi se ne puo' parlare, ma chi avanza istanze di questo tipo "deve anche fare proposte concrete su come compensare" i mancati introiti.