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Chimica Ravenna. Casadio alla Regione: dica si' a tecnopolo "sarebbe un segnale se co-finanziasse il progetto"

   

10-02-2009

Ravenna, 10 feb. - Ravenna chiama Regione: l'assessore comunale alle Attivita' produttive Matteo Casadio suona la sveglia agli amministratori emiliano-romagnoli sul comparto chimico, stategico per l'economia della citta' romagnola. "Ci attendiamo la disponibilita' della Regione a un cofinanziamento nel Tecnopolo della Ricerca industriale", dice Casadio dopo aver partecipato, oggi, al congresso della Femca-Cisl di Ravenna. Per il progetto, che vede la collaborazione fra Comune e dipartimento Energia e trasporti del Cna nazionale su un programma di ricerca "innovativo" sull'idrogeno e per la ricerca e il sequestro dell'anidride carbonica, che vedra' coinvolte imprese locali, viale Aldo Moro ha gia' in mano una formale manifestazione d'interesse. Se desse il suo beneplacito, lascia intendere Casadio, "sarebbe il primo segnale di uno sforzo anche del pubblico verso la promozione nel distretto ravennate di logiche di rete nel campo della ricerca e dell'innovazione". L'amministrazione ravennate, continua Casadio, ha poi chiesto alla Regione di interessarsi al rilancio del Tavolo nazionale sulla chimica che gli ultimi Governi hanno accantonato, "limitandosi alla gestione delle emergenze senza dimostrare capacita' di un ragionamento di prospettiva", cosa che rende pero' la chimica italiana "piu' fragile che mai". Fari accesi anche sulle imprese del settore che operano nel ravennate, che "speriamo possano confermare- dice l'assessore- le prospettive di investimento e di sviluppo nonostante la gravita' della crisi internazionale". A tal fine, ricorda Casadio, e' stato istituito un tavolo con Confindustria sull'attuazione degli strumenti urbanistici nell'area dell'ex Enichem e si monitora costantemente l'andamento delle attivita' nel distretto. Casadio accenna anche al rigassificatore, ma solo per dire che la posizione del Comune di Ravenna recentemente espressa dal sindaco Fabrizio Matteucci non e' cambiata: si tratta di "una posizione di equilibrio e di assoluta responsabilita'", chiosa.