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Crisi. Campagnoli gela i Confidi: gia' fatto il possibile

l'assessore stoppa le richieste delle categorie economiche

02-02-2009

Bologna, 30 gen. - Per Confindustria Emilia-Romagna il denaro costa troppo. Per Legacoop c'e' invece uno spreco di risorse nella formazione professionale finalizzata a reintrodurre i lavoratori nel mercato. E la Cna invoca la responsabilita' delle grandi industrie per non far ricadere tutto il peso della crisi sull'indotto piccole e medie imprese. Ma le associazioni economiche l'altro giorno al tavolo di crisi hanno avanzato una richiesta alla Regione Emilia-Romagna: patrimonializzare di piu' i consorzi fidi. Ovvero, stanziare piu' risorse. Una richiesta che si scontra immediatamente con lo stop, pronunciato ieri durante l'audizione della commissione regionale Politiche economiche, dall'assessore alle Attivita' produttive di viale Aldo Moro Duccio Campagnoli. Per i consorzi fidi dell'industria, dell'artigianato e della cooperazione, dice Campagnoli, "abbiamo gia' fatto tutto quello che potevamo fare". E non si puo' dare seguito "alla richiesta emersa durante il tavolo" anti-crisi: "Patrimonializzarli significa immettere risorse pubbliche in un capitale privato". Non si puo' per legge. Ora, dunque tocca ai Confidi. E devono crescere fino ad acquisire "una dimensione regionale, perche' se rimangono micro non servono alle imprese". Poi devono utilizzare al meglio "i fondi di contro garanzia della Regione- sottolinea l'assessore- che dimezzano l'importo della garanzia impegnata". Insomma, la Regione pensa ad altri strumenti per superare la crisi economica: "Non c'e' un cataclisma da affrontare, ma una situazione in cui per primi vanno esercitati comportamenti virtuosi e responsabilita' sociale- fa presente il delegato alle Attivita' produttive della giunta Errani- oggi occorre un patto per attraversare questo momento di difficolta' salvaguardando produttivita' e occupazione".(SEGUE)