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Crisi. CNA: anziani stangati, bonus e card non servono -2-

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16-01-2009

Bologna, 16 gen. - Alla domanda: "Che cosa e' aumentato di piu' negli ultimi sei mesi?", i rincari maggiori sono segnalati per gli alimentari (12,9%), la casa (9,7%), le cure mediche (10%). "La difficolta' a sostenere le spese quotidiane e la percezione di un crescente disagio genera nelle persone anziane un forte senso d'inquietudine e incertezza sulla possibilita' di riuscire a farcela ad arrivare a fine mese", prosegue la nota. "Se poi alla quotidianita' si aggiungono imprevisti o spese mediche e assistenziali, il portafoglio si assottiglia ulteriormente". Il dato sul taglio delle spese- commenta il presidente di Cna Pensionati Emilia Romagna, Tina Felicani- e' particolarmente preoccupante; la nostra indagine conferma come il potere reale d'acquisto delle pensioni, sia sempre piu' intaccato oltreche' dall'inflazione, da costi socio-sanitari. Pensiamo a quanto pesa sui bilanci familiari dei pensionati, avere una badante in casa; a quanto incide dover ricorrere ad una visita medica privata solo perche' le liste d'attesa, molto spesso, non consentono alternative". Questo stato di cose, secondo l'indagine effettuata, ha prodotto un altro fenomeno negativo: l'erosione dei risparmi. Oltre l'88% dei pensionati dichiara di aver dovuto dar fondo ai propri risparmi o di averne utilizzata gran parte. A questo punto, come intervenire? Secondo gli intervistati, le misure anti-crisi a sostegno dei pensionati a basso reddito e delle loro famiglie attuate dal Governo, come il bonus famiglie e la social card, "non sembrano in grado di modificare questo stato di cose o attenuarne gli effetti negativi". Anche per l'esiguita' degli aventi diritto, confermata dal numero di domande presentate dalle sedi territoriali Cna: a tutt'oggi poco meno del 2% dei pensionati associati. (segue)