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Casa. CNA: rifare in classe "A" i vecchi edifici... -2-

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04-12-2008

Bologna, 3 dic. - Inoltre, "ingenera stupore e costernazione la scelta di rendere aleatorio il recupero del 55% delle spese per le manutenzioni straordinarie, in questo modo si affossa l'attivita' di un intero settore, dopo che 230 mila domande presentate in due anni, corrispondenti a 3,3 miliardi di euro di investimenti, garantivano una prima risposta all'abbattimento di emissione di anidride carbonica per oltre 200 mila tonnellate annue", aggiunge Franchini. Secondo Cna, per l'edilizia si e' aperto un periodo di grande incertezza, la crisi si fa sentire pesantemente nel mercato immobiliare dopo anni di straordinario incremento. Cresce l'invenduto, anche nuovo, frena la domanda, e l'offerta non risponde alle esigenze delle nuove famiglie e della sostenibilita' ambientale. Tra gli operatori del settore c'e' pessimismo, avvalorato in qualche modo, secondo Cna, anche dal crollo vertiginoso del numero di concessioni edilizie ritirate in regione, con punte molto elevate nel modenese e nel reggiano. Gli imprenditori sono inoltre preoccupati per la brusca frenata degli investimenti e del portafoglio ordini, dall'acquisto di materiali edili e del crollo negli ultimi due mesi di apertura cantieri. "Un 30% del costruito a Reggio Emilia non e' stato venduto, la situazione e' preoccupante anche a Modena e Ravenna", spiega Claudia Boattini, responsabile regionale Cna Costruzioni. Cna mette dunque a fuoco una situazione di crisi per buona parte dei 75 mila operatori delle costruzioni presenti in regione, con gravi ripercussioni sull'occupazione e sull'intera economia regionale, le costruzioni sono infatti il secondo comparto in termini di contributo al Pil.(SEGUE)