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Casa. CNA: rifare in classe "A" i vecchi edifici inquinanti.

Proposta per rilanciare compravendite e ristrutturazioni 

04-12-2008

Bologna, 3 dic. - Demolire i vecchi fabbricati popolari costruiti nel dopoguerra, a forte dispersione energetica, e costruire nuove case passive o di classe A. E' questa l'idea di Cna Emilia-Romagna per rilanciare il settore delle costruzioni in regione. Con questo meccanismo, si rimetterebbe in moto il settore dell'edilizia, in crisi profonda, ed al contempo si porterebbe un vantaggio alle amministrazioni locali, in termini di sostenibilita' ambientale e di minori emissioni di Co2, a costo zero. Demolendo un edificio gia' esistente, i costruttori infatti non sostengono il costo dell'acquisto del terreno, che puo' arrivare ad incidere fino al 40% dell'ammontare finale del lavoro. Il resto della spesa, verrebbe ripagato invece con l'aumento degli appartamenti dell'edificio, sviluppati in altezza o in larghezza con il nuovo progetto del palazzo. L'ente locale, inserendo nel Psc e nel Poc la possibilita' di poter sottoscrivere accordi territoriali con i costruttori per l'aumento dei volumi dei palazzi, riceverebbe in cambio, senza spese, nuovi edifici a basso impatto ambientale. Il vantaggio si trasferirebbe anche sui residenti, che otterrebbero cosi' un nuovo appartamento "verde" e di maggior valore senza dover sostenere costi di ristrutturazione, ma solo spostandosi per un certo periodo in un altro locale, fornito dal costruttore, con la possibilita' anche di poterlo scambiare con quello vecchio. I fabbricati incriminati, "sono migliaia e producono il 40% delle emissioni di Co2 in atmosfera, e per eliminare il problema bisogna mettere mano ai fabbricati, ma chiederlo di farlo ai privati e' una cosa parziale", spiega Roberto Franchini, presidente di Cna Costruzioni Emilia-Romagna. (segue)