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Crisi. CNA: pesa anche il ritardo infrastrutturale -2-

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19-11-2008

Bologna, 18 nov. - Per Morelli c'e' inoltre "un deficit generale, una carenza di ammortizzatori sociali solidi, e le imprese fanno fatica a gestire la crescita del passaggio dal modello quantitativo a quello qualitativo". Ci sono anche "esigenze di organizzare la condivisione del rischio, e in questo Confidi e' un esempio che tiene insieme imprese e benessere diffuso nei territori". Priorita' va data infine "alla sostenibilita' ambientale, che va al centro di tutti i percorsi innovativi: sull'innovazione si gioca molto dell'internazionalizzazione".    Anche Massimiliano Marzo, docente di Macroeconomia dell'Alma Mater, intervenendo al tavolo di discussione del Forum di Cna spiega come sia importante per il rilancio "ridurre la pressione fiscale", in particolare "la detassazione degli investimenti". Marzo consiglia dunque di interrompere la "logica punitiva della politica fiscale nei confronti dell imprese: per alcune il fiscal rate arriva anche al 76%". Marzo consiglia inoltre di "puntare sulla dimensione quantitativa delle eccellenze, che non e' ancora consolidata" e quindi non pronta per il passaggio alla dimensione qualitativa. Per il docente le istituzioni dovrebbero ripensare ad una programmazione degli investimenti, "ad esempio per la fiera: non possiamo investire in due o tre sparse per la regione quando Bologna e' ad un'ora di treno dall'Expo di Milano; se cresce Bologna, tutti quelli intorno crescono". Ci vorrebbe dunque "un'idea trainante per lo sviluppo, che attiri gli stranieri qui in regione", aggiunge infine Marzo.