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Imprese. CNA: imprenditori vedono nero, sfiducia in... -3-

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19-11-2008

Bologna, 18 nov. - Preoccupazioni ancora piu' serie sono state espresse dagli imprenditori dei settore costruzioni: "Si vendono meno alloggi per la ridotta propensione dei privati ad investire in immobili e gli incentivi sembrano non piu' sufficienti a favorire interventi di ristrutturazione". In generale, tutti gli indicatori previsionali del campione sono negativi ed anche il differenziale competitivo dell'Emilia-Romagna viene visto con meno fiducia rispetto al passato, di fronte al peso che i nodi strutturali del Paese avranno sulla possibilita' di affrontare la crisi. Per gli imprenditori l'alto deficit pubblico impedisce di trovare risorse significative da destinare allo sviluppo e l'elevata pressione fiscale e contributiva toglie margini ai risultati aziendali e comprime gli investimenti produttivi. Secondo gli intervistati, la minore competitivita' del Sistema Italia rispetto ai partner europei non deriva da una minore produttivita' delle imprese quanto piuttosto dall'inefficenza della pubblica amministrazione e dallo squilibrio dei conti pubblici, oltre che dal divario esistente ancora oggi tra Nord e Sud. Le statistiche, dunque, penalizzerebbero il dato italiano perche' frutto di una media tra aree regionali in realta' molto diverse tra di loro. La crisi finanziaria internazionale, "come ogni crisi, produce cambiamenti dei differenziali competitivi dei vari territori", spiega Gabriele Morelli, segretario generale di Cna Emilia-Romagna. C'e' dunque "il rischio che ad ogni crisi l'Italia perda posizioni e cio' influisca anche sulle performance delle sue regioni piu' forti", aggiunge Morelli. Inoltre "crisi di questo tipo rischiano di pagarle piu' i sistemi di piccole imprese, piu' esposti e vulnerabili nel rapporto con mercato creditizio", spiega ancora il segretario.(segue)