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Imprese. CNA: piu' nidi per avere piu' donne imprenditrici

Galassi: bisogna aiutare di piu' industria al femminile

06-10-2008

Bologna, 6 ott. - Piu' posti in asili nido e politiche a sostegno della maternita'. Insomma, la Cna Emilia-Romagna studia un modo per "dare un contributo alla crescita dell'imprenditoria femminile, dell'occupazione femminile", dice Quinto Galassi, presidente regionale della Cna. Un esempio lo fa Lalla Golfarelli responsabile dell'associazione per le politiche sociali, "in Emilia Romagna sono 5.000 i bambini nelle liste d'attesa". Un fatto che riguarda quasi 28.000 associate alla Cna, cosi' come il rientro dalla maternita' o le aspettative. Si cercano soluzioni dunque, per rimuovere tutti gli ostacoli ad un maggiore impiego femminile, Alessandra Servidori, consigliera del ministero del lavoro, "secondo i dati di Bankitalia con un'occupazione femminile a 60% in tutto il paese il Pil crescerebbe del 17%". Ma perche' succeda e' necessario tutelare la donna sul posto di lavoro. "Bisogna arrivare ad un patto per la conciliazione, che metta attorno ad un tavolo enti locali e le associazioni imprenditoriali, cosi' da firmare dei protocolli che prevedano premi per quelle imprese che garantiscono posti in asili nido pubblici e privati e posti nelle strutture protette per anziani". Anche per il sostegno alla maternita', dice Servidori, "si potrebbe avere con un fondo bilaterale, con una piccola trattenuta sul salario delle lavoratrici e con il resto della quota messo dalle imprese". Dal ministero del lavoro quindi, conclude Servidori, "massima disponibilita': Stato, Regioni, Province e imprese possono assieme trovare modelli di sviluppo anche nuovi". A Bologna ad esempio, fa notare la presidente della Cna, Loretta Ghelfi, "abbiamo dato vita alla banca delle ore e il 25% delle nostre donne ha usufruito di questa opportunita'". Sempre sotto le Due Torri "teniamo corsi di formazione al rientro della maternita'"