News DIRE


Regione. Su normativa antisismica frana un coro di dubbi.

Rilievi mossi da ingegneri, ANCI, API, CNA; Regione non accelera

23-09-2008

Bologna, 22 set. - Il progetto di legge regionale sulla riduzione del rischio sismico non passa indenne dall'udienza conoscitiva. Ingegneri, Anci, Api, Cna e rappresentati di alcune amministrazioni comunali, sollevano pesanti critiche sul testo. E la Regione Emilia-Romagna assicura che c'e' tutto il tempo necessario per modificarlo. Gia' ai suoi esordi alla commissione Territorio l'impianto normativo venne duramente attaccato dal capogruppo di An al parlamentino regionale Luca Bartolini. "Il disegno di legge- sottolineo' Bartolini qualche settimana fa- ha due articoli incostituzionali, perche' la Regione si esprime, ancora una volta in maniera riduttiva, rispetto a quello che e' gia' stato legiferato dallo Stato". La normativa, poi, "e' di competenza statale e prima di andare incontro a contenziosi lunghi e costosi dal punto di vista legale, visto che abbiamo pareri preventivi di incostituzionalita', bisogna stralciare queste parti". Insomma, Bartolini non ci ando' leggero. E oggi sono arrivate nuove critiche: in tutti gli interventi sono emersi limiti, dubbi e richieste di revisione su diversi aspetti tecnici del pdl. Le questioni messe sul tavolo dagli ingegneri sono varie: dal rapporto tra autorizzazione sismica e titolo edilizio, alla previsione di una percentuale realistica di controlli da parte delle amministrazioni, tenendo conto che gli agenti di polizia giudiziaria, a cui il testo affida questo compito, non hanno le capacita' tecniche necessarie. "Un anno non e' sufficiente per permettere ai Comuni di attrezzarsi per questo progetto di legge- sottolinea il presidente della Federazione regionale dell'ordine degli ingegneri Felice Monaco- si deve fare uno sforzo organizzativo sulla formazione tecnica del personale coinvolgendo anche gli ordini regionali".(SEGUE)