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Bologna. Fiera - CNA Emilia-R richiama necessita' rete expo

Domani la verita' di Ghelfi-Girotti; LN: no fuga quote all'estero

05-06-2008

(DIRE) Bologna, 5 giu. - Niente da dire sull'eventuale decisione di Cna Bologna di cedere a Promotor. Semmai i vertici regionali dell'associazione artigiana spingono per la creazione di un sistema fieristico emiliano-romagnolo: "Bisogna far accelerare processi di aggregazione che aspettano da troppo tempo", afferma il segretario regionale di Cna, Gabriele Morelli. Una posizione che sembra divergere da quella di gran parte delle categorie economiche bolognesi, compresa Cna, che proprio sul progetto di fusione con l'expo di Rimini hanno aperto un duro braccio di ferro con i soci pubblici della Fiera di Bologna. Un'osservazione di fronte alla quale Morelli non si scompone. "Tutta la Cna e' d'accordo su questa visione- ribatte a margine di una conferenza stampa- sulla collaborazione con le altre fiere e' stata presa una decisione unanime dal direttivo regionale di Cna". Ma su progetti di collaborazione tra le societa' fieristiche nessuno e' mai stato contrario. In ogni caso, aggiunge il segretario regionale, "ci sono una serie di aspetti di ricomposizione delle quote azionarie che si spera non inficino i progetti strategici".

Cna Bologna non ha confermato per ora di essere in trattativa con Olivier Ginon (che l'anno scorso acquisto' da Alfredo Cazzola Promotor, titolare di un 4,2% della societa' di via Michelino), e domani, in una conferenza stampa ad hoc fara' chiarezza; parleranno Loretta Ghelfi e Tiziano Girotti. Intanto la vicenda approda in Regione: il leghista Maurizio Parma interroga la giunta "affinche' vengano tutelati gli interessi" del territorio. "Se tale ipotesi si concretizzasse, sarebbe la terza vendita azionaria da parte di associazioni economiche nel giro di pochi mesi", dice ricordando i passaggi di quote da Legacoop a Promorest e da Confesercenti alla Fondazione Carisbo

"Nel caso di Cna- aggiunge Parma- si intravede il pericolo di 'fuga all'estero' delle quote azionarie di Bologna Fiere: se infatti Cna vendesse la sua quota alla Promotor International, controllata dalla francese Gl Events, quest'ultima, che gia' detiene il 4,3% delle quote piu' l'evento fieristico Motor Show, diverrebbe il quinto azionista con una quota pari all'8,7% del capitale azionario". Per cui, Parma chiede alla Regione se e come intenda attivarsi con Cna e con gli altri soci dell'expo "a tutela degli interessi che vanta sulla Fiera di Bologna, interessi che risulterebbero seriamente compromessi da un'eventuale esportazione di capitali e risorse al di fuori dei confini regionali e nazionali". L'esponente del Carroccio, oltre a suggerire alla giunta di fare una controproposta a Cna, chiede all'esecutivo Errani "se non ritenga necessario istituire, di concerto con altre aziende fieristiche e con investitori privati del territorio, un sistema regionale delle fiere capace di tutelare il settore fieristico da pericolose speculazioni finanziarie".

Parma non e' l'unico in questi giorni a fare i conti sul peso dei singoli azionisti dell'expo bolognese dopo i passaggi azionari, avvenuti e da definire, e in vista della resa dei conti tra privati e pubblici. C'e' chi e' pronto a scommettere che i colpi di scena, dopo le indiscrezioni sulla decisione di Cna di vendere, non sono finiti, anche se mancano solo 18 giorni all'assemblea dei soci. D'altronde, se i potenziali acquirenti non mancano (Fondazione Carisbo e Promotor si dice non abbiano esaurito i rispettivi appetiti, ma anche Carimonte Holding potrebbe partecipare al valzer delle compravendite), resta da capire quali tra le associazioni di categoria sia disposta a cedere il proprio pacchetto.