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BOLOGNA. FIERA - SUMMIT IN REGIONE, CAMPAGNOLI: ANDIAMO AVANTI INCONTRO A LIVELLO REGIONALE,

'CON UNINDUSTRIA CI SIAMO CHIARITI'

23-01-2008

 (DIRE) Bologna, 23 gen. - La Regione Emilia-Romagna va avanti. Anzi, pigia forte sull'acceleratore: presto una legge regionale per sancire l'entrata nelle fiere di Bologna, Parma, Piacenza e Rimini. Un provvedimento pero' che uscira' dopo gli accordi con gli enti locali che dovranno farle spazio, per non alterare nella compagine societaria degli expo il rapporto capitale pubblico-capitale privato. Dunque le polemiche di questi giorni non scalfiscono la volonta' di viale Aldo Moro, che rilancia. E a parole, sindacati e associazioni di categoria, oggi in Regione per sentire le proposte dall'assessore alle Attivita' produttive Duccio Campagnoli sul sistema fieristico regionale, sono tutti d'accordo, ma a porte chiuse qualche piccolo mal di pancia c'e'. A partire proprio dall'Unione parmense degli industriali, che per bocca del direttore generale Cesare Azzali ha dato fiato a tutte le sue perplessita'. "L'ingresso della Regione nella fiera di Parma, in se' e per se' non e' ne' positivo ne' negativo: cio' che e' rilevante sono le strategie". E "la capacita' di fare sistema attorno ad un progetto condiviso e non certo per un disegno millenaristico calato dall'alto". Insomma, al centro delle preoccupazioni degli Industriali e' la fiera, che "lavori bene, altrimenti e' un disegno politico di dubbia utilita'".
Va via senza rilasciare commenti l'esponente della Confindustria riminese. Chi invece decide di abbassare i toni dello scontro sulla fiera e' Unindustria Bologna.
Alla fine dell'incontro Campagnoli si e' trattenuto piu' a lungo, in una chiacchierata informale con il direttore generale degli Industriali bolognesi Cesare Bernini, Mario Agnoli di Confindustria Emilia-Romagna e Giuseppe Venturelli di Confcooperative. E il primo segno di distensione nei confronti della Regione e' rappresentato simbolicamente da Bernini che lascia gestire all'assessore i rapporti con la stampa post-riunione. "La Regione- dice Campagnoli- si appresta ad avviare una legge regionale per l'ingresso nelle fiere di Piacenza, Parma, Bologna e Rimini". Partendo dalla "sottoscrizione di accordi di patto sindacale di voto comune con gli enti locali soci, e la Regione sta gia' portando avanti le procedure necessarie con Comuni e Province per dare corso agli scambi azionari". Sulla "partecipazione della Regione- aggiunge l'assessore- abbiamo registrato l'assenso di tutti". E si e' pure arrivati al "chiarimento con Unindustria Bologna: non vi e' da parte loro opposizione, solo una volonta' di dibattito buona e giusta".
 Una volonta' pero' che ha suscitato qualche perplessita' in Camera del lavoro. "Temiamo- spiega Andrea Caselli- che dietro ci sia la volonta' di separare la gestione degli eventi dalle strutture", peraltro avversata dagli enti pubblici. Tradotto: due societa', una che gestisca il patrimonio delle Fiere, economicamente forte, ed una il grosso dei lavoratori, sul piano economico molto piu' debole. Comunque pare proprio che su BolognaFiere la pace sia fatta, come confermano anche altre voci di partecipanti alla riunione: "La situazione si sta risolvendo".
Per il resto la proposta di un sistema fieristico regionale spopola. "Organica e condivisibile", dice Andrea Zanlari, presidente della Camera di commercio di Parma. Su "politiche e strategie fieristiche la Regione puo' giocare un ruolo positivo", afferma Quinto Galassi, presidente regionale Cna, a cui fa eco il segretario Gabriele Morelli: "Vediamo con favore ogni atto che fa avanzare il sistema fieristico". Anche Cgil, Cisl e Uil, sono "favorevoli al processo di integrazione", assicura Roberto Battaglia (Cgil Emilia-Romagna). Il problema, aggiunge Marino Favali della Cisl regionale, semmai sta nei tempi: "Non vorremmo succedesse come per le aziende di trasporto e per gli aeroporti". In breve, il progetto deve andare in porto, subito.
 In mattinata il presidente della Camera di commercio di Bologna, Gian Carlo Sangalli, aveva ribadito la posizione di piazza della Mercanzia, che, sulla richiesta di rinuncia all'esercizio del diritto di prelazione sulle quote che Comune e Provincia intendono cedere a viale Aldo Moro, ha chiesto maggiori ragguagli. "Abbiamo bisogno- puntualizza- di una lettera formalmente corretta: per il resto non abbiamo nessun problema". Sara' comunque la giunta camerale a doversi esprimere in via definitiva. Quanto allo scontro tra pubblici e privati andato in scena ieri, Sangalli taglia corto: "Se la vedano loro".