23-11-2007
Sara' anche possibile che aumenteranno i canoni per le attivita' del porto, dopo il relativo progetto di riqualificazione, ma il problema vero e' che sono scandalose le cifre attuali. Ad affermarlo e' Bertino Astolfi, consigliere comunale Pd ex Ds a Rimini, ma anche ex pubblico esercente. "E' francamente sorprendente la difesa d'ufficio che fanno due associazioni storicamente sensibili e attente alle dinamiche cittadine come Cna e Confesercenti dei ridicoli canoni
concessionari pagati al demanio da attivita' posizionate nella parte pregiata della capitale delle vacanze" spiega. Secondo lui quelle che sottendono al ricorso al Tar, intrapreso contro il progetto del porto, sarebbero solo "scuse". E ancora: "Non si possono prendere le difese di questi 'paradossi all'italiana' e, allo stesso tempo, condurre le giuste e sacrosante battaglie per gli elevatissimi affitti che su questo territorio stanno strangolando il tessuto commerciale e dei pubblici esercizi. Come si giustifica questa tutela contro ogni evidenza (e forse anche
pudore) verso locali che pagano 300 euro all'anno al demanio e bar o ristoranti che nelle altre zone di Rimini versano ai privati oltre 100mila euro ogni dodici mesi?" attacca il consigliere.
Conclusione: "Non si puo' essere 'servi di due padroni', anche di fronte ad aspetti associativi e di consenso. Proprio per la loro storia, il ruolo, la natura, invito caldamente Cna e Confesercenti a rivedere certe posizioni di retroguardia e spingere l'acceleratore sui temi (a partire dal caro affitti e dalla innovazione) capaci di mettere insieme i legittimi interessi privati con il bene comune".
