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IMPRESE. TRENDER CNA: L'EXPORT (+14%) SPINGE LE 'PICCOLE'

FATTURATO +5,4%- NUOVO METODO RILEVAZIONE ANALIZZA 5000 AZIENDE

16-11-2007

Per le piccole imprese dell'Emilia-Romagna la ripresa continua, grazie in primo luogo alle esportazioni. E all'ambiente favorevole in cui si muovono.
Anzi, per dirla con le parole del segretario della Cna regionale Gabriele Morelli: "Anche questa dimensione d'impresa ha superato la fase di difficolta' segnata da 4-5 anni di stagnazione". E i dati che lo dimostrano sono ripresi da documenti ufficiali. La ricerca "Trender", presentata oggi e che contiene l'analisi congiunturale del primo semestre 2007, si basa infatti non su un questionario distribuito tra le associate alla Confederazione,  ma su una rilevazione a campione dei documenti contenuti negli archivi delle micro e piccole imprese. "Trender ha fatto un passo in avanti- afferma Alfredo Panini, vice presidente della Cna emiliano-romagnola- nella scorsa ricerca il campione era formato da 3.640 imprese sotto i venti addetti, ora abbiamo raggiunto le 5.040". Che rappresentano, tra il Po e l'Adriatico, il 97% circa delle forme imprenditoriali, occupano il 57% della forza lavoro e oltre il 30% del lavoro dipendente.
Un'impresa, prosegue Panini, "che pesa anche per la qualita', vista la performance regionale: e' riuscita a superare il gap dimensionale grazie all'innovazione tecnologica e alla capacita' di fare rete". Trender, dunque, restituisce un quadro della piccola imprenditorialita' abbastanza roseo, solo costellato da qualche ombra qua e la'. Ed evidenzia alcune distinzioni fra i
vari territori della regione (le piccole imprese di Reggio Emilia vedono calare il proprio fatturato del 3,3%). "Gli unici elementi di criticita'- sottolinea Morelli- permangono nei settori della moda e immobiliare, ma il manifatturiero e i servizi sono in crescita".
Nella prima parte del 2007 dunque si e' consolidata la crescita delle piccole imprese emiliano-romagnole.
Almeno rispetto allo stesso periodo del 2006. Il fatturato totale aumenta del 5,4%, e si rovescia la tendenza di quello estero raggiungendo livelli record: piu' 14,7%, dopo la flessione di questo indicatore tra la prima e la seconda meta' dell'anno scorso. Anche il fatturato conto terzi segna un significativo aumento, piu' 9,4%. In ripresa anche gli investimenti: 9,66 punti percentuali in piu'.
"Sebbene non siano stati ancora raggiunti i livelli del 2005-dice Ilario Favero, docente di Economia regionale all'Universita' di Urbino- e' un anno che registriamo una ripresa: segno di 'coraggio', come dire che la competitivita' si guadagna giorno per giorno". È la componente delle immobilizzazioni immateriali a fare da traino, anche se il valore percentuale maggiore lo segnano i macchinari (piu' 18%). Ma questo valore non deve trarre in inganno. Nel 2006 infatti si registro' un crollo degli investimenti di questo tipo. Due crolli comunque si verificano anche in questo semestre, ma sul fronte della spesa: quella per
le retribuzioni diminuisce del 17,43% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, e quella per le assicurazioni segna un trend talmente negativo (meno 51,91%) che si porta a meno della meta' del valore 2005 (anno di riferimento statistico).

Mentre le spese per il consumo diminuiscono del 3,18%. Anche su questo fronte si registrano comunque alcuni dati positivi. È il caso delle spese per la formazione che aumentano del 19,64%.
Le micro e piccole imprese della regione operano in un contesto favorevole.

L'Emilia-Romagna, dice il direttore regionale dell'Area studi e ricerche di Unioncamere Guido Caselli, "cresce di piu' delle altre regioni". È al primo
posto in Italia nel 2006 (2,7%), al secondo posto nel 2007 dopo il Friuli Venezia Giulia (2,2%) ed e' in previsione di un primo posto nel 2008 al pari di Veneto e Sicilia (1,8%).
Sono alcuni settori specifici a fare da volano per l'intera crescita regionale. Il fatturato della meccanica cresce del 9%, (con punte sull'estero, piu' 18,94%, e conto terzi, piu' 10,19%) e gli investimenti aumentano del 33%. Anche i servizi fanno la loro parte: qui il fatturato cresce del 6,17% e gli investimenti del 50,01%. Le spese per le retribuzioni diminuiscono significativamente nel settore trasporti (meno 21,72%), mentre le spese per le assicurazioni crollano nel settore autoriparazioni (60,55%). Stenta invece la moda emiliano-romagnola: nel primo semestre 2007 il fatturato diminuisce del 3,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Un capitolo a parte merita la ricerca. "In Emilia-Romagna-sottolinea Caselli- non si fa ricerca ma si innova". È la 21esima regione per brevetti per abitante tra i territori dell'Europa a 25, ma al 124esimo posto per i brevetti ad alta tecnologia.

Dati che comunque soddisfano viale Aldo Moro. "Siamo arrivati nel 2006 a 1.900 brevetti- commenta Silvano Bertini, responsabile del Servizio Politiche economiche della Regione- in quindici anni abbiamo raddoppiato il loro numero, mentre nel resto dell'Italia e' rimasto stazionario".