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COMUNE BOLOGNA. SGRAVI IRPEF, CNA: STUFI DI DIFFERENZIAZIONI

AUTONOMI FUORI DA NO TAX AREA, GHELFI: SPERIAMO NON ACCADA MAI

13-11-2007

"Speriamo non accada mai, sarebbe un'ingiustizia". Non va proprio giu' al segretario della Cna di Bologna, Loretta Ghelfi, la proposta avanzata ieri dai sindacati al Comune di limitare la no tax area per l'addizionale Irpef (la soglia e' fissata a 12 mila euro) ai soli lavoratori dipendenti e ai pensionati, escludendo di fatto commercianti e artigiani.
"Siamo stanchi di queste proposte di differenziazione", sbotta a margine della cerimonia di inaugurazione del Cioccoshow, alla quale ha preso parte anche l'assessore al Commercio, Cristina Santandrea, che ha spiegato che, con ogni probabilita', il tema sara' "oggetto di approfondimento nella Giunta" di Palazzo
D'Accursio.  I distinguo tra dipendenti e autonomi, nota Ghelfi, erano gia' contenuti nel contestato protocollo sul Welfare (Cna non lo ha firmato), ma "che arrivino a livello locale rispetto alla tassazione, lo trovo incredibile", scandisce. La proposta dei sindacati, per altro, si basa sul "legittimo sospetto" sui redditi dichiarati da commercianti e artigiani "spesso inferiori a quelli dei loro dipendenti". L'evasione, replica il segretario provinciale di Cna, "va contrastata con forza, ma non e' che da questi fenomeni siano esenti i lavoratori dipendenti: siamo a conoscenza di situazioni di lavoratori subordinati che fanno il doppio lavoro, mettendosi in concorrenza con il lavoro autonomo".
E poi per il fatto che ci siano artigiani con redditi inferiori ai dipendenti "non si puo' parlare di scandalo".
"Si parla tanto di precarieta'- difende la categoria Ghelfi- ma loro ne sono l'emblema. Non hanno certezze, fanno molte piu' ore, rischiano del proprio, investono.
Tutto cio' dovrebbe tradursi in una certezza di reddito superiore, ma non e' cosi'. In certi anni il reddito e' inferiore e noi ci crediamo".
L'assessore Santandrea, di contro, ammette che "il tema e' delicato", ma nello stesso tempo ricorda che "i dati emersi dall'ultimo controllo sui pubblici esercizi in zona universitaria, parlano da soli". Per l'assessore serve "una soglia di vigilanza buona e condivisione con le associazioni di categoria su questo tema".