News DIRE


TERME PORRETTA. CNA BENESSERE: PER RILANCIO SERVE UN PIANO

"SE ISTITUZIONI INVESTONO, ANCHE I PRIVATI FARANNO LA LORO PARTE"

09-11-2007

Per rilanciare le Terme di Porretta servirebbe un vero e proprio "piano strategico", che, sulla spinta delle istituzioni, coinvolga l'intero territorio che
gravita attorno al comune appenninico. Cosi' si trovano anche gli imprenditori disponibili a scendere in campo. Ne sono convinti i vertici regionali di Cna Benessere, il presidente Libero Barbani e il segretario, Daniele Dondarini. In poche parole, Porretta dovrebbe potersi promuovere come una localita' del benessere a 360 gradi, dove le terme si sposano al buon cibo, alla bellezza
dei panorami e a tutte le possibilita' offerte dal turismo di montagna.
Un po' come hanno fatto altre localita' dell'Emilia-Romagna, che, dopo la crisi del turismo termale di qualche anno fa, sono riuscite a riconvertirsi in luoghi del buon vivere. Un esempio per tutti, Bagno di Romagna, dove persino l'Universita' di Bologna tiene corsi di formazione legati alle discipline della
cura del corpo. A complicare la situazione di Porretta, osserva Dondarini, ci sono tutta una serie di problemi, dagli assetti proprietari, sfociati nel fallimento della societa' delle Terme, alla necessita' di recupero delle strutture. Non ultimo, il tema spinoso della "posizione geografica", nel cuore dell'Appennino bolognese, che puo' essere un vantaggio da punto di vista turistico, che, pero', finora e' stata piuttosto un limite al suo sviluppo.
"Sul mercato- spiegano Barbani e Dondarini- si vende l'intero territorio", non solo il singolo centro termale. Per questo e' necessario un piano di rilancio complessivo. "Dipende da cosa decidono le istituzioni- osserva Barbani- se ritengono di fare investimenti sull'area, si trovano anche gli imprenditori disposti a fare la loro parte".
La soluzione, conclude il presidente di Cna Benessere, non puo' essere comunque, il "frazionamento" delle Terme, dopo che l'asta per la cessione del complesso che si e' tenuta a fine ottobre nella sede del Tribunale fallimentare e' andata deserta.