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BOLOGNA. IMPRESE - CENTOPERCENTOAPI: SIAMO GIA' IN 250

E GIOVEDI' IN TRIBUNALE PER ANNULLARE ASSEMBLEA PRO UNINDUSTRIA

22-10-2007

Conta gia' 250 iscritti, ma punta a raccogliere ulteriori adesioni tra le piccole e medie imprese di  Bologna, accomunate dalla non condivisione del progetto che sotto le Due Torri ha portato "per una manciata di voti" alla nascita  di Unindustria, attraverso la fusione tra Api e Confindustria. Venerdi' si e' svolta la prima assemblea generale del comitato  "CentopercentoApi", che fin dalla scorsa primavera ha guidato il plotone dei dissidenti. I quali non si sono dati per vinti, visto che il comitato ha impugnato la delibera di fusione di fronte al Tribunale di Bologna e ora attende il verdetto del giudice.
"L'udienza- annuncia il presidente del comitato, Giuliano Mazzocco- che potrebbe stabilire la sospensione della delibera  assembleare dello scorso 31 maggio (quella votata dagli iscritti di Api, ndr), si terra' il prossimo 25 ottobre", cioe' tra tre giorni.
Intanto, il comitato organizza il dissenso, cercando di dar vita a nuove strutture associative. "Stiamo continuando a ricevere nuove adesioni- conferma Mazzocco- che ha gia' superato i 250 iscritti, ma il fronte degli scontenti e' ancora piu' ampio e intendiamo proseguire nell'azione di tutela degli interessi della piccola e media impresa. Il primo obiettivo che ci poniamo e' la costituzione della 'Casa comune delle Pmi' di Bologna alla  quale verranno invitate a partecipare tutte le piccole e medie imprese bolognesi, anche quelle ex Confindustria e, attraverso la  rete regionale delle Api che fa capo ad Unionapi Emilia-Romagna, attivare una rete di servizi innovativi alla piccola e media impresa".
Intanto, e' nato del nuovo Collegio degli imprenditori edili A-Pmi di Bologna. Nei prossimi giorni,  inoltre, conferma il presidente di CentopercentoApi, il comitato intende "dare vita al tavolo di concertazione delle Pmi, coinvolgendo altre organizzazioni datoriali e di settore come Cna, Confartigianato, Legacoop, Confcooperative".  
All'assemblea generale di venerdi' scorso ha partecipato anche il numero uno di Unionapi Emilia-Romagna, Silvano Groppi,  tra i piu' strenui oppositori alla nascita di Unindustria. "Il CentopercentoApi- osserva- sta concentrando in se' tutto il dissenso verso il progetto di fusione, cio' puo' lasciare intendere un certo senso di insoddisfazione che sta pervadendo le imprese". Per Groppi "un esempio tangibile di una divergenza di interessi tra piccola e grande industria, e' il plauso di  Confindustria alla Finanziaria in corso di approvazione". Alle piccole e medie imprese, quelle che creano posti di lavoro, ricorda il presidente dell'Unione regionale delle associazioni delle piccola industrie, "non interessa la riduzione dell'Ires, ma basterebbe una riduzione dell'Irap per poter meglio operare nel mercato. In Finanziaria non vi e' traccia di un orientamento in tal senso e Confindustria si e' ben guardata dal sottolinearlo". I  lavori dell'assemblea generale del Comitato CentopercentoApi si sono conclusi con il rinnovo del consiglio direttivo, nel quale sono stati eletti per acclamazione altri
cinque componenti.