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BOLOGNA. IMPRESE - CNA AIUTA PMI A QUOTARSI IN BORSA

GHELFI: BISOGNA VINCERE LA DIFFIDENZA; RESTA NEO DEI COSTI ALTI

11-10-2007

Le piccole e medie imprese bolognesi sono in cima alla classifiche delle nuove entrate a Piazza Affari, ma "sono ancora troppo poche". L'Emilia-Romagna puo' contare su 44 societa' gia' quotate in Borsa Italiana, delle quali 13 bolognesi, eppure le imprese del territorio che potrebbero intraprendere la strada verso Piazza Affari sono oltre 200, di cui 15 gia' pronte per la Ipo (offerta pubblica iniziale, primo gradino per la quotazione). Delle 44 societa' quotate le Pmi sono 36, delle quali 11 bolognesi, su un totale di 201. Se si
allarga la stima ai dati della regione, le aziende che potrebbero entrare a Piazza Affari, ma non lo fanno, lievitano. Secondo le stime di Borsa Italiana, sarebbero infatti 800 le aziende con le carte in regola, di cui 150 potrebbero quotarsi gia' domani. Tra gli ostacoli principali, oltre alla paura del salto nel buio, quello dei costi, ancora troppo gravosi per le Pmi, anche per i settori minori del mercato, come l'Expandi.
Per aiutare le aziende del territorio a prendere fiducia e vincere la paura della quotazione, Cna Bologna avvia una campagna di sensibilizzazione, orientamento e consulenza per le Pmi che potrebbero essere interessate a sbarcare in Borsa. "C'e' ancora tanta strada da fare", prima che tutte le piccole e medie imprese che gia' oggi hanno le possibilita' di quotarsi in Borsa compiano il grande passo, spiega Loretta Ghelfi, segretario Cna Bologna, che oggi ha presentato la campagna. Le Pmi hanno infatti "ancora una sorta di diffidenza rispetto alla Borsa, sono lontane dalla finanza, perche' hanno paura di perdere il controllo della propria impresa", aggiunge. Ma la "resistenza si rimuove con la conoscenza", e con questa campagna l'obiettivo di Cna e' proprio quello di fornire alle Pmi "le conoscenze, e spiegare loro come percorsi di questo tipo possono portare risorse per essere competitivi e crescere", spiega ancora Ghelfi.
Questa sera le opportunita' offerte da Cna Industria verranno illustrate agli imprenditori, che possiedono i requisiti minimi all'accesso in Borsa, in un
incontro  intitolato "Capitalizzazione delle Pmi e quotazione in Borsa - Le opportunita' offerte dal Mercato Expandi". Si susseguiranno interventi per spiegare le opportunita' di crescita nel Mercato borsistico e verranno portati anche esempi pratici d'imprese che, vincendo la paura del salto nel buio, ce l'hanno fatta, come la Monti Ascensori, societa' quotata a Piazza Affari dal 2005. "Lo rifarei altre mille vote, e lo consiglio", dice Patrizio Colombarini, amministratore delegato Monti Ascensori parlando della sua esperienza.
"Da quando ci siamo quotati non andiamo piu' in banca per finanziarci, e abbiamo piu' visibilita' e rilievo rispetto ai nostri competitori piu' importanti", spiega l'amministratore.
Quotandosi, si aumenta anche "la trasparenza e si elimina il problema del cambio generazionale pur facendo sopravvivere l'azienda", che con una gestione manageriale va avanti a prescindere da chi l'ha fondata senza venire assorbita ad esempio da una multinazionale. Inoltre "il fatturato e' aumentato, passando dai 16 milioni di euro del 2005 ai 30 milioni del 2007, e sono anche aumentati i dipendenti che da 32 sono ora 40", spiega ancora Colombarini. "l'85% del beneficio ottenuto e' imputabile all'entrata in Borsa, che ha portato maggiore
visibilita' e piu' contratti". Unico neo, quello dei costi: "Con l'entrata in Borsa abbiamo raccolto otto milioni di euro, ma il 12% circa sono finiti in costi, tra advisor legale, revisore, consulenze e la percentuale dell'intermediario sull'Ipo", spiega ancora Colombarini, e Ghelfi aggiunge: "Quando le imprese sono piu' semplici dovrebbero esserlo anche i controlli, ma abbiamo apprezzato l'intenzione del governo di ridurre l'Ires, perche' premia le imprese che fanno minor ricorso al debito".