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BOLOGNA. IMPRESE- LE PRIORITA'? MENO DEGRADO E PIU' SERVIZI

RICERCA CNA SULLA RIQUALIFICAZIONE DEI SITI PRODUTTIVI

02-10-2007

Misure contro il degrado, migliore raccolta dei rifiuti e servizio di trasporto pubblico, pannelli fotovoltaici al posto delle coperture in eternit e la presenza di
servizi. Hanno le idee ben chiare le 400 aziende campione (dislocate in otto siti produttivi) che hanno risposto alla ricerca promossa dalla Cna di Bologna. Ricerca che ha l'obiettivo di individuare le priorita' degli imprenditori per la
riqualificazione dei 60 siti produttivi (che potranno diventare Aree produttive ecologicamente attrezzate) e delle 1.200 aziende che ospitano. Riqualificazione che puo' contare su un contributo europeo-regionale di 100 milioni di euro (80 milioni provenienti da Bruxelles e 20 da viale Aldo Moro) spalmato sui prossimi tre anni.
Il 90% degli imprenditori interpellati dalla Cna ha posto il tema della sicurezza, ma in senso lato (poiche' il 38% considera una priorita' alta l'aumento di vigilanza, il 50% lo considera priorita' media). Cioe', far vivere gli insediamenti produttivi al di la' degli orari di lavoro, perche' altrimenti si svuotano e rimangono in mano alla microcriminialita'. E, dice il segretario bolognese della Cna Loretta Guelfi alla conferenza stampa di quest'oggi, "se abbiamo a cuore il nostro sistema produttivo non possiamo lasciarlo nel degrado". Ma gli associati della Cna hanno anche altre richieste, che si riferiscono all'armonizzazione tra
tempo di vita e tempo di lavoro. Dunque i 15 mila lavoratori delle 60 aree produttive chiedono piu' asili, centri per la formazione, aree verdi attrezzate e uffici postali. Ed una soluzione per i problemi del traffico, con gli autobus,
sottolinea il responsabile della confederazione delle politiche per il territorio Paolo Paoloni "che si fermano ai margini dell'area" artigianale e che ci sono solo in certi orari. Determinando cosi' "un alto congestionamento della rete di
viabilita'".
Problema particolarmente sentito dagli associati bolognesi della Cna e' la ristrutturazione dei capannoni. A partire dai tetti, dov'e' onnipresente l'Eternit.
D'altronde, fa notare Paoloni "l'80% degli insediamenti e' stato costruito prima degli anni Ottanta". Ora al posto del cemento-amianto, che se si deteriora diventa un altissimo fattore di rischio per il tumore ai polmoni, sul tetto "si possono stendere pannelli fotovoltaici, che permettono di contenere i costi" del
consumo elettrico delle aziende. L'ultimo dato di rilievo, e' la raccolta rifiuti, il cui miglioramento e' per il 63% degli intervistati una priorita' molto alta. "Siamo- dice Fabrizia Forni, responsabile area economica della Cna di Bologna- in un
territorio saturo, quindi la qualita' viene da una riqualificazione dell'esistente", e non solo garantendo "alti standard per le nuove aree produttive".
Aree produttive che secondo il Ptcp della Provincia di Bologna sono in tutto 34 (11 quelle nuove). E che sono anche abitate. Alle Roveri, prosegue Forti "abbiamo chiesto al Comune di Bologna di inserire nel Piano strutturale comunale un'area residenziale per i lavoratori extraterritoriali". Dunque se, dice Guelfi, "negli anni Settanta ci siamo resi protagonisti delle riqualificazioni delle aree artigianali", oggi "i bisogni sono cambiati". E "a partire dal riconoscimento concreto dei problemi di queste aree produttive", conclude il segretario della Cna Bologna, "vogliamo farci parte dirigente" nella riqualificazione, corresponsabilizzando "imprese e associazione". E grazie "all'aiuto delle risorse pubbliche".