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IMPRESE. FONDO DA 53 MLD NON FA GOLA, CI PROVANO SOLO IN 11

RAMMARICO CNA E ATENEO BOLOGNA: ANDRANNO A AZIENDE CONCORRENTI

20-09-2007

In ballo ci sono ben 53 miliardi di euro: sono fondi europei per la ricerca, ma non sembrano fare molto gola alle aziende dell'Emilia-Romagna. Solo 11 aziende della regione si sono infatti candidate per attingere a questi contributi e la cosa allarma la Cna e l'Alma Mater. Dei circa 160 progetti presentati dall'area della ricerca dell'Universita' di Bologna insieme alle imprese, solo 11 di queste hanno infatti la sede in Emilia-Romagna, le altre sono italiane o europee.  Questo dato significa che "non e' stata ancora colta una grande opportunita' per finanziare l'innovazione nelle nostre imprese - dice Tiziano Girotti, presidente di Cna Bologna- ma il tempo per accedere ai fondi europei c'e' ancora, presto partiranno dei nuovi bandi" e Cna si sta impegnando per informare le aziende e
affiancarle nel caso vogliano richiedere risorse economiche all'Unione Europea. E l'occasione va colta al volo, secondo Girotti, dato che "per un'azienda oggi essere competitiva significa investire nell'innovazione. Le nostre imprese devono essere piu' capaci ad utilizzare le risorse dell'Europa, Cna Industria si impegnera' ad aiutarle ad imparare".
   Dei fondi europei se ne e' parlato l'altro ieri in un convegno di Cna Industria a Bologna. Si tratta del "VII Programma Quadro", misura promossa dall'Ue che dal 2007 al 2013 distribuira' appunto 53 miliardi a sostegno della ricerca. Il meccanismo prevede fino al 75% della copertura dei costi per gli investimenti in ricerca e innovazione. Sono interessate in particolare le aziende, di ogni dimensione, dei settori dell'Ict, biomedicale, agroalimentare, meccanica e meccatronica. Condizioni per accedere e' la partnership con atenei, centri di ricerca e altre aziende europee.
Finora l'Universita' di Bologna ha presentato a Bruxelles circa 160 progetti per ottenere finanziamenti europei, ma appunto solo 11 di questi vedono co-protagoniste aziende che hanno la sede in Emilia-Romagna: "E' un peccato perdere queste opportunita' ed anche pericoloso- dicono dunque Cna Industria e Universita' di Bologna- imprese di altre nazioni, in particolare dell'Est Europa, hanno molta attenzione verso questi bandi, quindi ottenendo finanziamenti diventeranno pericolose concorrenti per le nostre imprese". Senza dimenticare che questi fondi vengono "pagati" dalle stesse imprese attraverso le tassazioni nazionali: il 10% dei 53 miliardi arriva proprio dall'Italia.
   La spiegazione delle poche domande per i fondi europei sta nella difficolta' a partecipare ai bandi, complessi e con l'obbligo di trovare partnership industriali. Proprio per questo, Cna Industria di Bologna ha stretto la partnership con
l'Universita' di Bologna, per rendere piu' semplici le modalita' di partecipazione ai bandi. "La piccola e media impresa- spiega Girotti- e' l'asse fondamentale dell'economia bolognese ed emiliano romagnola, e non puo' permettersi di rinunciare alle sfide che l'Europa le propone".