Odontotecnici


Gli odontotecnici chiedono correttivi allo studio di settore

Visto il perdurare della crisi economica, CNA Benessere e Sanità ha sottolineato all’Agenzia delle Entrate che occorre prevedere adeguati correttivi congiunturali ed individuali che colgano l’effettivo impatto della stessa sui periodi d’imposta di applicazione dello studio di settore dei laboratori odontotecnici rispetto alla base dati utilizzata per la revisione.

25-11-2013

Gli imprenditori, in situazione di crisi, infatti, cercano di mantenere in vita l’impresa, in attesa di una auspicata uscita dalla crisi stessa, contraendo i loro margini di guadagno.
Ciò comporta che, senza considerare alcun adattamento in base alla congiuntura economica, si verificherebbero anomalie negli esiti della coerenza che non possono essere attribuiti alla gestione aziendale dei singoli odontotecnici né debbono penalizzare le imprese nella valutazione complessiva dello studio di settore.

CNA Benessere e Sanità ritiene, quindi, necessario il superamento, o comunque una revisione sostanziale e complessiva, dei nuovi indicatori di coerenza, prima dell’entrata in vigore del nuovo studio di settore.

La significativa diffusione dei centri low cost destabilizza il tessuto produttivo. Chi opera nelle vicinanze risente, più degli altri, di una forte concorrenza che costringe a ridurre i propri prezzi o a ridurre notevolmente i volumi realizzati.
Al riguardo, occorre sottolineare che non esistono solo i centri low-cost che destabilizzano il mercato, ma che vi sono anche centri, non qualificabili come low-cost, che operano a prezzi destabilizzanti con riflessi rilevanti sulla qualità delle prestazioni.

Gli odontotecnici, al fine di monitorare almeno parte del fenomeno, chiedono l’inserimento nel modello dello studio, della barratura di una specifica casella, che evidenzi se vi sia la “presenza nel raggio di 40 km dal laboratorio odontotecnico di uno o più centri in franchising”.
Analogamente si è ritenuto che debba essere inserita nel modello, anche la % dei  ricavi realizzati da un laboratorio con “Centri in franchising”.

Anche per la fattispecie costituita dai lavori affidati, da un laboratorio ad un altro laboratorio, si è richiesto di evidenziare l’incidenza del costo medio delle lavorazioni affidate a terzi per capire se l’impresa sia stata maggiormente penalizzata da lavorazioni che potrebbero non aver generato un’adeguata marginalità.

Infine, siccome la base dati dello studio su cui è stata costruita la formula di stima dei ricavi è quella relativa al periodo d’imposta 2011 e considerando che alcune materie prime hanno visto significativi rincari riducendo la marginalità, in quanto non sempre è stato possibile trasferire sul ricavo l’aumento subito dalle imprese sul costo dei materiali, si è richiesto un monitoraggio dell’andamento dei prezzi delle materie prime, con cadenza almeno annuale, al fine di valutarne il loro  andamento e l’introduzione di adeguati correttivi allo studio di settore.

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