Iniziative


CNA FORLI'-CESENA, ASSEMBLEA ANNUALE 2003

'Sistema Romagna o Regione Romagna: Cosa serve alle imprese per competere meglio?'

27-05-2003


COMUNICATO STAMPA

CNA FORLI'-CESENA, ASSEMBLEA ANNUALE 2003
'Sistema Romagna o Regione Romagna: Cosa serve alle imprese per competere meglio?'

E’ il tema che verrà trattato nel corso dell’Assemblea Annuale della CNA in programma per martedì 27 maggio  2003, alle ore 20.30 a Cesena, presso l’ Auditorium Hera spa, di via Altiero Spinelli, 60 .
Introdurrà i lavori Alvaro Attiani,  Presidente Provinciale CNA di Forlì-Cesena. Sono previsti interventi di Quinto Galassi, Presidente CNA Federazione Regionale Emilia Romagna e  Lucio Poma, Docente Economia dello Sviluppo, Università di Ferrara.  Concluderà i lavori Vasco Errani, Presidente Regione Emilia Romagna.
Questo dibattito si ricollega idealmente a quello tenuto lo scorso anno  , nel quale venne affrontato il tema dell’identità romagnola e delle sue radici storiche. La discussione che si intende invece svolgere oggi,  ha un taglio prevalentemente  economico,  e vuole indagare quale soluzione può essere più adeguata per le necessità che provengono dal mondo della piccola impresa. 
'Siamo ben lontani – spiega il Presidente Alvaro Attiani -  da un approccio di carattere ideologico sull’argomento, quale quello che si sta profilando nel dibattito politico. Già lo scorso anno abbiamo avuto modo di evidenziare la forte crescita che la Romagna ha espresso quando ha cominciato a ragionare come 'sistema Romagna'.  Su questo infatti non c’è dubbio, la crescita economica di questa realtà, si è implementata anche nella misura in cui si è realizzata una unità di intenti.'
Non va sottovalutato – prosegue il direttore Tiziano Alessandrini -  il contesto legislativo. Infatti se una volta la creazione di un nuovo ente,  regione o provincia che fosse,  equivaleva automaticamente all’arrivo di risorse economiche aggiuntive, oggi la riduzione continua dei trasferimenti da parte dello Stato, ma ancor di più il nuovo contesto legislativo che si va profilando con la devolution, rende meno agevole il definire la dimensione  ottimale di governo, in termini numerici. In una situazione in cui l’attuale Regione Emilia Romagna fosse divisa in due, infatti, le singole parti sarebbero economicamente più forti, oppure vi sarebbero  minori risorse disponibili per tutti? L’aspetto delle economie di scala, sul piano dei servizi, delle infrastrutture , verrebbe accresciuto o penalizzato dalla piccola dimensione ?  Sono interrogativi non di poco conto, per una realtà come quella della nostra Regione , nella quale le tre vocazioni principali, produttiva, agricola e turistica, si intrecciano in tutte le province e richiedono interventi di sistema per reggere la sfida sui mercati globali. Quale scenario istituzionale , allora, è necessario per questo tipo di impresa ?  Questa – conclude Alessandrini - è l’ottica con la quale intendiamo affrontare l’argomento e ci auguriamo che la presenza di interlocutori potrà dare un valido contributo di approfondimento della discussione.'