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Piano Energetico e Linee guida per le fonti rinnovabili

Comunicato stampa del 27 Luglio 2011 - Le organizzazioni imprenditoriali esprimono critiche verso la Regione: “Scelte incoerenti e contrarie allo sviluppo di questo importante settore”.
 

27-07-2011

TAVOLO REGIONALE                            CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA
DELL’IMPRENDITORIA

Piano Energetico e Linee guida per le fonti rinnovabili:
le organizzazioni imprenditoriali esprimono critiche verso la Regione
“Scelte incoerenti e contrarie allo sviluppo di questo importante settore”
 

Comunicato stampa

L’approvazione, da parte dell’Assemblea legislativa della Regione, del nuovo Programma triennale sull’energia e delle Linee guida per la localizzazione degli impianti da fonti rinnovabili  mette in luce forti contraddizioni tra i due atti ed incoerenze negli indirizzi regionali in campo energetico.

“Sul rinnovo del Piano Energetico Regionale – dichiarano il coordinatore del Tavolo regionale dell’Imprenditoria Roberto Manzoni e il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Gaetano Maccaferri   – esprimiamo un giudizio positivo.  Questo provvedimento, fortemente concertato con le parti sociali attraverso un iter di discussione e confronto, presenta obiettivi ambiziosi e condivisi in termini di produzione di energia da fonti rinnovabili e strumenti di sostegno agli interventi utili a stimolare la nascita di una reale green economy regionale”.

Viceversa, la valutazione diventa critica sulle Linee guida che, affermano le Associazioni aderenti al  Tavolo Regionale dell’Imprenditoria e Confindustria Emilia-Romagna, “hanno avuto un percorso di approvazione rapido nei tempi, ma soprattutto privo di forme adeguate di consultazione e concertazione.  Diversi contributi preparati dalle nostre organizzazioni – che hanno provveduto, costrette nei tempi strettissimi di approvazione, a proporre numerose modifiche migliorative –  non sono stati recepiti. Sui contenuti del provvedimento, pur prendendo atto che le ultime proposte emendative approvate in Assemblea legislativa presentano aspetti migliorativi rispetto alle precedenti stesure,  ribadiamo il nostro giudizio negativo in considerazione del fatto che ci troviamo di fronte ad un atto che inciderà in modo significativo sullo sviluppo delle fonti rinnovabili nella nostra regione, e più in generale sull’economia del sistema regione.   

La buona programmazione, a giudizio delle organizzazioni imprenditoriali, si misura nella capacità concreta di creare condizioni per lo sviluppo. Diversamente, anche un buon Piano Energetico resta un libro dei sogni, qual è diventato oggi dopo il provvedimento delle linee guida.

Le linee  approvate – ribadiscono i rappresentanti di Confindustria Emilia-Romagna e del Tavolo regionale dell’Imprenditoria –  rendono praticamente impossibile l’installazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile e vanificano la possibilità di raggiungere gli obiettivi del  Piano Energetico, creando una situazione di difficoltà alle imprese che operano nel settore e che avevano già preventivato investimenti importanti che, oltre a tutto, sono in grado di creare  sviluppo, nuova occupazione ed innovazione”.

Questo provvedimento, che avrebbe dovuto limitarsi ad indicare le aree non idonee e le modalità di sviluppo di questi impianti, è invece caratterizzato meramente da astratte logiche di programmazione urbanistico-ambientale, con soluzioni contrarie al concetto di efficienza e chiarezza delle norme ed ai principi della semplificazione. Inoltre appaiono del tutto singolari i meccanismi di delega agli Enti Locali, che generano incertezza e differenze di trattamento, spostando sul livello locale responsabilità decisionali proprie della Regione.

“Si è creata una delicata situazione –  osservano i rappresentanti del Tavolo regionale dell’Imprenditoria e di Confindustria Emilia-Romagna – da cui sarà possibile uscire solo con una iniziativa della Regione di ripensamento e modifica del provvedimento (oltreché di apertura del confronto sui diversi provvedimenti attuativi che dovranno essere emanati nei prossimi mesi), al fine di recuperare un dialogo costruttivo con il mondo imprenditoriale, che rischia di deteriorarsi in un momento particolarmente delicato per il futuro dell’economia regionale”.
 

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