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CONTRATTO METALMECCANICI, SCIOPERO IMMOTIVATO

CNA E CONFARTIGIANATO CONTESTANO LE RAGIONI ADDOTTE DAI SINDACATI

01-08-2008

 

 

 

 

Comunicato Stampa           

Bologna, 17 luglio 2008. CNA e CONFARTIGIANATO dell’Emilia Romagna ritengono sbagliato l’atteggiamento di FIOM, FIM e UILM che hanno proclamato per domani 18 luglio, uno sciopero di 8 ore per il rinnovo del contratto regionale di lavoro dei dipendenti delle imprese artigiane del settore metalmeccanico. “E’ assolutamente scorretto affermare come hanno fatto in questi giorni i Sindacati dei lavoratori – spiegano i responsabili regionali delle imprese metalmeccaniche di CNA e Confartigianato, Paolo Preti e Barbara Maccato -  che le Confederazioni dell’artigianato stiano bloccando il rinnovo dell’integrativo regionale; non esiste alcuna tattica “dilatoria” da parte nostra. Semmai  sono i Sindacati che dimostrandosi ancora prigionieri di pregiudizi anacronistici, penalizzano i lavoratori non rinnovando un’intesa che nei contenuti rappresenterebbe il livello di relazioni sindacali più alto raggiunto in Italia nell’artigianato. La tutela del salario dei lavoratori e le tutele individuali, costituiscono argomenti che gli imprenditori artigiani, in particolare della meccanica, hanno sempre ritenuto prioritari in un sistema di relazioni sindacali avanzato e moderno”.
A dimostrarlo – sottolineano i dirigenti di CNA e CONFARTIGIANATO – “sono i 6 rinnovi di integrativo regionale siglati nella meccanica artigiana  in Emilia Romagna. Fatto questo che non si riscontra in nessuna altra regione; tanto che gli accordi siglati in Emilia Romagna hanno spesso aperto la strada anche per il livello nazionale proprio in materia di tutele”.
CNA e CONFARTIGIANATO, prendono atto con disappunto che, nonostante tutto questo, i Sindacati abbiano ugualmente preferito portare avanti una mobilitazione che rischia solo di essere controproducente per un sostanziale sviluppo della trattativa. Pur tuttavia, auspicano che si tratti di un’occasione solo momentaneamente rinviata, non ancora perduta.
Cinque i temi sui quali le due Organizzazioni imprenditoriali hanno dato disponibilità concreta:
- l’introduzione di una parziale indennità di mensa in tutte le province;
- il miglioramento del comporto di malattia sul livello regionale;
- l’anticipazione degli infortuni;
- la possibilità di cumulare periodi di ferie oltre l’anno, favorendo così i lavoratori con esigenze specifiche; un premio di risultato in linea con quelli già definiti in altri contratti regionali dell’artigianato da poco rinnovati;
- un premio di risultato in linea con quelli già definiti in altri contratti regionali dell’artigianato da poco rinnovati
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A fronte di queste disponibilità, CNA e CONFARTIGIANATO hanno chiesto la possibilità di definire, nelle aziende in cui le condizioni di mercato lo richiedano e con l’accordo dei lavoratori, un orario multiperiodale semestrale che consenta di affrontare picchi e flussi di lavoro, adeguando entro limiti già ben definiti dal contratto regionale, l’orario medio settimanale; recuperando i picchi con riposi compensativi più lunghi rispetto alle ore disponibili oltre le 40 settimanali. Le ore lavorate oltre l’orario multiperiodale definito saranno comunque retribuite con lo straordinario o con le altre modalità previste contrattualmente.

“Tale meccanismo – precisano Preti e Maccato – non solo non è penalizzante, ma può consentire alle imprese e ai lavoratori, la gestione di un orario di lavoro maggiormente coerente con il mercato oltrechè, spesso, con le esigenze degli stessi lavoratori, rispondendo anche ad una situazione già di fatto in essere, ma non ancora regolamentata”.

Del resto il modello contrattuale dell’artigianato prevede che al secondo livello sia premiata la produttività e “noi crediamo – concludono i dirigenti regionali delle due Confederazioni - che la modalità di gestione dell’orario di lavoro proposta, pur modesta nelle quantità (massimo 48 ore settimanali), con recuperi più che compensativi, calcolata semestralmente, possa contribuire a determinare una maggiore redditività e, quindi, consentire una maggiore distribuzione di premio variabile, che, lo ricordiamo, riguarda tutti i 65.000 lavoratori del settore metalmeccanico artigiano dell’Emilia Romagna, contribuendo a quella redistribuzione del reddito che è stata uno dei pilastri del benessere diffuso di questa regione”.

Cordiali saluti


La responsabile comunicazione CNA
Cristina Di Gleria

tel 051/6099413 email editorialecna@er.cna.it