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PENSIONATI CNA: ELETTI I NUOVI VERTICI REGIONALI

Tina Felicani confermata presidente guiderà per i prossimi quattro anni l’Associazione che conta oltre 51.000 iscritti in Emilia Romagna. L’Assemblea lancia l’iniziativa delle lettere a Governo e Parlamentari per l’istituzione di un Fondo nazionale contro il rischio di non autosufficienza e chiede la rapida approvazione del disegno di legge sulla protezione sociale e la cura delle persone anziane

08-09-2005

Al termine del convegno regionale svoltosi oggi ad Anzola dell’Emilia (BO) nel corso del quale si è deciso che ciascuno dei 51.096 pensionati associati alla CNA in Emilia Romagna invierà una lettera al Presidente del Consiglio, al Ministro del Lavoro e politiche sociali e al Ministro della salute, ai Presidenti di Camera e Senato e ai Gruppi Parlamentari per chiedere l’immediata istituzione di un Fondo nazionale contro la non autosufficienza, l’Assemblea regionale di CNA Pensionati dell’Emilia Romagna, ha eletto i propri organismi dirigenti.
Sarà una Presidenza composta da cinque pensionati a guidare l’Associazione nei prossimi quattro anni fino al 2009. Tina Felicani, modenese, confermata Presidente regionale, sarà affiancata, infatti, da quattro Vice presidenti: Carion Roberto di Ferrara; Cremonini Alfeo di Bologna; Fiori Fiorella di Forlì-Cesena e Germini Pier Giorgio di Reggio Emilia. L’Assemblea ha inoltre provveduto ad eleggere i 30 componenti della Direzione regionale.
Tra le iniziative che la neo Presidenza attiverà immediatamente, la richiesta al Governo di istituire un Fondo nazionale per la non autosufficienza e quella di riprendere urgentemente il disegno di legge sulla protezione sociale e la cura delle persone anziane non autosufficienti al fine di approvarlo prima della fine della legislatura, provvedendo alla sua copertura finanziaria.
In tal modo anche il nostro Paese si allineerà a quanto già fatto in altri paesi europei quali ad esempio Francia e Germania. La condizione di non autosufficienza di molte persone anziane, rappresenta un problema sociale a cui lo Stato non è oggi in grado di dare risposte esaurienti. Peraltro il problema è destinato ad acuirsi sempre di più con l’invecchiamento demografico. Anche in Emilia Romagna, dove pure il sistema dei servizi socio sanitari è sufficientemente esteso sul territorio e di qualità, crescono i bisogni di assistenza. Tra gli ultra sessantacinquenni (che entro il 2025 saranno uno ogni due persone attive) cresce l’incertezza per il futuro perché come spiega la neo Presidente regionale
Tina Felicani anche quelli che stanno bene in salute, vivono nel timore che il progredire della vecchiaia o una malattia, possano precipitarli in una situazione di dipendenza dagli altri, nella quale c’è bisogno anche del sostegno pubblico. Il ricorso a badanti esterni, infatti, si scontra sempre più spesso, con evidenti difficoltà economiche dovute alla riduzione del potere di acquisto delle pensioni e dei redditi delle famiglie, che non consentono di dirottare risorse verso servizi a pagamento onerosi.